SIENA. Abbiamo appreso dalla stampa che l’ex presidente del Siena Massimo Mezzaroma è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di “accesso abusivo al credito”. Altri provvedimenti hanno recentemente riguardato un altro ex Presidente del Siena Lombardi Stronati e quello della Mens Sana Minucci. Prendiamo atto di quanto sopra, e restiamo in attesa della conclusione delle indagini per valutare l’eventuale gravità dei fatti, i collegamenti con il nostro territorio e i provvedimenti che verranno presi a carico di coloro che saranno ritenuti responsabili.
Quello che però vogliamo evidenziare è il fatto che, nell’eventuale presenza di qualcuno che compie il reato di “accesso abusivo al credito”, ci potrebbe essere qualcun altro che compie quello di “concessione abusiva del credito” (art. 137 comma secondo D.Lgs. N° 385 del 1993). fatto che ci appare molto più grave del precedente.
In questo senso siamo quindi costretti ad evidenziare l’ennesima trimestrale in perdita della Banca MPS, dove, tra dati piuttosto preoccupanti, spicca il clamoroso aumento dei crediti deteriorati – 8,3% in soli tre mesi -, che, portando il totale alla cifra “monstre” di 24,3 miliardi, sembrerebbe confermare quanto da noi già esposto in precedenti comunicati in merito ad eventuali carenze di controlli che potrebbe avere caratterizzato la concessione del credito da parte della Banca MPS e la continua involuzione della pessima eredità ricevuta dall’operazione Antonveneta proprio sul tema delle sofferenze. Avevamo già notato articoli di stampa su alcuni casi clamorosi, tipo quelli di Sorgenia e Pastificio Amato, ma l’attuale vicenda sembra confermare il dubbio che una parte consistente di questi affidamenti sia stato destinato, in modo poco cauto o poco chiaro, a persone e società selezionate più per motivi politici e amicali che in base ai criteri di sana e prudente gestione. Siamo quindi nella necessità ed urgenza di verificare attentamente l’operato degli Organi della Vigilanza e di Controllo interni ed esterni alla Banca, per controllare se sia stato fatto, almeno di recente, tutto quanto necessario per perseguire (in ogni possibile sede) i responsabili e recuperare il credito deteriorato.
Riteniamo il problema dei crediti deteriorati, e, come detto, le relative modalità di controllo delle erogazioni, insieme allo scellerato acquisto di Antonveneta, le cause principali del disastro della Banca MPS, della Fondazione MPS, del nostro territorio, dei suoi risparmiatori e soprattutto dei dipendenti, pesantemente colpiti da tagli, esodi e riduzione di stipendi, mentre per i dirigenti apicali sembra continuare la pacchia.
Ci risulterebbe che su queste tematiche siano stati presentati precisi esposti; ci auspichiamo quindi che sia il Governo, finora silente se non ambiguo sul MPS, che la Magistratura, ora quella di Milano, accertino tutte le varie responsabilità e garantiscano in tempi brevi la massima giustizia a livello civile ed eventualmente penale.
Associazione Pietraserena