"Impossibile arrivare a un documento congiunto su Mps: atteggiamento provocatorio della maggioranza. Le opposizioni denunciano un atteggiamento grave e presentano due ordini del giorno"
SIENA – Sindaco, giunta e consiglieri di maggioranza compiono l’ennesimo affronto alla città, stavolta sul destino del Monte dei Paschi. La delicata seduta monotematica, che doveva servire a produrre un documento congiunto sulla banca da parte di tutte le forze in Consiglio comunale, ha ratificato l’ennesima chiusura al dialogo e la conseguente spaccatura. Del resto, si è registrato un atteggiamento da parte dei consiglieri di maggioranza, e in particolare del sindaco, che fin dall’intervento introduttivo nulla aveva a che vedere con una condotta tendente all’unità di intenti. Inoltre, il dialogo si era reso impossibile già in precedenza. Un paio di giorni prima del Consiglio comunale la maggioranza ha inviato una bozza di documento ai consiglieri di minoranza (come concordato) ma poi all’invio, da parte di questi ultimi, della richiesta di alcune modifiche (come normale), nessuno ha risposto. Sindaco, assessori e consiglieri si sono eclissati e in Consiglio hanno continuato a rimarcare quei contenuti giudicati negativamente dalle minoranze. Minoranze che, viceversa, puntano sulla trattativa con la banca e il Governo per ottenere i riconoscimenti economici a favore della Fondazione, e un confronto sul progetto industriale. Si è chiusa così ogni ipotesi di accordo che, pure, sarebbe stato possibile se solo si fosse lavorato sul documento della maggioranza di due giorni prima e sulle osservazioni delle minoranze del giorno precedente. Il documento unitario avrebbe dovuto aprire i lavori, possibilmente con la lettura da parte del presidente del Consiglio. Niente di tutto questo: la maggioranza ha votato il proprio documento, sul quale Per Siena – insieme a Pd e In Campo – si è comunque astenuta, dimostrando senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni, pensando al bene comune. Sui due ordini del giorno, firmati congiuntamente dalle opposizioni, i consiglieri di maggioranza hanno invece votato contro: altra mancanza di rispetto. Questa è un’occasione persa, la dimostrazione che una parte politica è inadeguata a gestire una normale dialettica proprio nel momento in cui è fondamentale, nei confronti del Governo che detiene la maggioranza delle azioni, far arrivare una voce univoca da parte della città. Purtroppo, il sindaco di Siena si è incaponito su una linea tutta giudiziale, con un’azione risarcitoria da parte della Fondazione alla banca, idea giudicata non particolarmente utile persino dal presidente della Fondazione Carlo Rossi, intervenuto nel Consiglio comunale, su invito. La strada voluta dalla maggioranza è lunga, tortuosa, dagli esiti molto incerti, ed è un ostacolo al dialogo con chi detiene la maggioranza delle azioni, ovvero il Governo. Si è preferita l’azione a effetto abbandonando ogni ragionamento logico. Altre sono le strade percorribili, che potrebbero addirittura garantire la proprietà pubblica del Monte dei Paschi (come è stato da sempre). Sono ipotesi che avrebbero potuto essere prese in considerazione, anche solo per disporre di un ventaglio di opportunità alternative. Nella discussione in Consiglio comunale sono state avanzate da più parti, e in particolare dal capogruppo di Per Siena Pierluigi Piccini, con il supporto di esperti e con gli esempi di altri Paesi. Il Comune ha preferito fermarsi alla forzatura della richiesta dei danni senza prevedere ipotesi alternative, o intraprendere un percorso costruttivo di qualsiasi tipo. Una scelta irresponsabile.
Per Siena