Franceschelli stimola il governo a dare risposte su reddito, liquidità e inflazione
ROMA. “Ripristinare tempestivamente l’esenzioni tolte agli agricoltori, ripristinare l’esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali con meno di 40 anni e prorogare anche nel 2024 il credito d’imposta per l’acquisto del gasolio agricolo. In un momento emergenziale per l’agricoltura come quello attuale, il peggiore degli ultimi dieci anni, il Governo, invece degli slogan e in assenza di provvedimenti su accise, costi energetici e delle materie prime, dia con urgenza un segnale di attenzione e le risposte che il comparto agricolo e le famiglie italiane attendono”.
A chiederlo il senatore del Partito Democratico e capogruppo della 9ª Commissione permanente, industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare Silvio Franceschelli al ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida nel corso del question time.
“Gli agricoltori non si vedono riconoscere il giusto prezzo alle loro produzioni mentre i consumatori e le famiglie, vedono crescere il costo del carrello della spesa in modo vertiginoso e in molti non arrivano più a fine mese – ha aggiunto il Senatore Franceschelli. – Pesano inoltre gli investimenti con il ricorso al credito da parte delle aziende che oggi sono in grave crisi di liquidità e hanno visto crescere a dismisura i tassi di interesse. Su questi fronti si rendono necessarie misure non più rinviabili e il Governo deve dire quali azioni intende intraprendere per garantire il giusto reddito agli agricoltori creando un sistema più equilibrato, anche certificando i costi di produzione agricola per assicurare prezzi dignitosi, mai sottocosto rispetto a quello di produzione ed evitare speculazioni nella filiera, tali da penalizzare anche il consumatore”.
“Le imprese agricole oggi si trovano a non riuscire a coprire nemmeno i costi di produzione, oltre a subire il peso dell’inflazione, del clima avverso e delle sfide della transizione – ha ricordato Franceschelli -. I costi di produzione crescono, basti pensare che i carburanti al 2021 avevano un prezzo medio € 0.45 litro ed oggi 0.98. I concimi granulari dal 2022 ad oggi aumenti del 60% e di pari passo i prodotti fitosanitari. Mentre nessun comparto può considerarsi indenne dagli effetti negativi: i prezzi cerealicoli dell’ultima campagna sono in caduta libera, l’ortofrutta è in ginocchio dopo la siccità record del 2022, le gelate di fine primavera e le conseguenze delle alluvioni. Il 2023 del vino è stato caratterizzato da una produzione in forte contrazione a causa della peronospora e non solo, con la riduzione degli scambi sia in volume che in valore e con aspettative critiche, la zootecnia è in forte sofferenza ed il comparto ovicaprino sta quasi scomparendo anche a causa delle predazioni. A fronte dell’aumento dei costi a carico delle aziende, il prezzo pagato all’origine alle aziende stesse è rimasto stabile e non remunerativo, mentre nel corso del 2023 i prodotti agricoli, cibi e bevande sono aumentati sullo scaffale fino al 15/20%. L’agricoltura – ha concluso – rappresenta un settore fondamentale per la crescita economica del nostro Paese, per la manutenzione del territorio, la custodia del paesaggio e la salvaguardia contro il dissesto idrogeologico, Senza l’agricoltura, le aree interne si spopolano, l’economia e le comunità locali non sopravvivono. L’agricoltura nei nostri territori sono donne e uomini, aziende di piccole e medie dimensioni che coltivano la terra con amore, passione, dedizione e rispetto per l’ambiente e che, oggi, vedono sempre più incerto il proprio futuro”.