Tafani ricorda il discorso alla Camera del presidente Sandro Pertini
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SIENA. Da Leonardo Tafani, Capogruppo Riformisti Comune di Siena, riceviamo e pubblichiamo.
“Con i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia assume più valore anche il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo in Italia e pietra miliare della storia del nostro Paese. I Riformisti, lista elettorale del Partito Socialista Italiano, alla radice dei suoi valori ha l’esempio e l’insegnamento dei tanti compagni che nel partito si sono riconosciuti, come Sandro Pertini. Il Psi di Siena è passato indenne da mille tempeste, sia giudiziarie negli anni ’90, che di scissioni e fughe verso posizioni più comode e forse remunerative. Nonostante ciò grazie ad i valori ed alle persone che li hanno tenuti vivi la vera anima socialista sarà ancora presente alle prossime elezioni. Il Psi è forse l’unico partito che da sempre nella sua Federazione ha il quadro del “Quarto Stato”di Pelizza da Volpedo, oltre alle foto di Garibaldi, Pertini, Matteotti ed Andrea Costa tutti insieme, da sempre. Da compagni come Sandro Pertini e dagli altri che hanno dato la vita per la libertà di tutti, abbiamo imparato cosa voglia dire la parola Resistenza. Citiamo proprio il nostro presidente Partigiano e Socialista, nel discorso tenuto alla Camera il 23 aprile del 1970, che riferendosi a coloro che avevano dato la vita per l’Italia diceva: “I loro nomi sono scritti sulle pietre miliari di questo lungo e tormentato cammino, pietre miliari che sorgeranno più numerose durante la Resistenza, recando mille e mille nomi di patrioti e di partigiani caduti nella guerra di Liberazione o stroncati dalle torture e da una morte orrenda nei campi di sterminio nazisti”.
La Resistenza è stata una parte fondamentale per la nascita della Repubblica e per l’Italia di oggi, come ricorda sempre Pertini: “Quando si ricorda la Resistenza si parla di secondo Risorgimento. Ma tra il primo e il secondo Risorgimento vi è una differenza sostanziale. Nel primo Risorgimento protagoniste sono minoranze della piccola e media borghesia, anche se figli del popolo partecipano alle ardite imprese di Garibaldi e di Pisacane. Nel secondo Risorgimento protagonista è il popolo. Cioè guerra popolare fu la guerra di Liberazione. Vi partecipano in massa operai e contadini, gli appartenenti a quella classe lavoratrice che sotto il fascismo aveva visto i figli suoi migliori fieramente affrontare le condanne del tribunale speciale al grido della loro fede. Non dimentichiamo, onorevoli colleghi, che su 5.619 processi svoltisi davanti al tribunale speciale 4.644 furono celebrati contro operai e contadini”.Erano altissimi gli ideali che guidarono il popolo italiano alla rinascita dal periodo oscuro del nazifascismo. Come ricorda Pertini: “Questi ideali sono la libertà e la giustizia sociale, che a mio avviso costituiscono un binomio inscindibile, l’un termine presuppone l’altro: non può esservi vera libertà senza giustizia sociale e non si avrà mai vera giustizia sociale senza libertà”. Tali valori sono vivi più che mai in questi giorni infatti: “Questo insegnamento deve guidare sempre le nostre azioni e la nostra attività di uomini politici: operare con umiltà e con rettitudine non per noi, bensì nell’interesse esclusivo del nostro popolo”, ricorda Pertini, che prosegue ricordando che “Non permetteremo mai che il popolo italiano sia ricacciato indietro, anche perché non vogliamo chele nuove generazioni debbano conoscere la nostra amara esperienza. Per le nuove generazioni, per il loro domani, che è il domani della patria, noi anziani ci stiamo battendo da più di cinquant’anni. Ci siamo battuti e ci battiamo perché i giovani diventino e restino sempre uomini liberi, pronti a difendere la libertà e quindi la loro dignità. Nei giovani noi abbiamo fiducia”. La conclusione del discorso alla Camera è particolarmente suggestiva. Il presidente si rivolge ai giovani dicendo: “Ad essi vogliamo consegnare intatto il patrimonio politico e morale della Resistenza, perché lo custodiscano e non vada disperso; alle loro valide mani affidiamo la bandiera della libertà e della giustizia perché la portino sempre più avanti e sempre più in alto. Viva la Resistenza!”.
“Con i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia assume più valore anche il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo in Italia e pietra miliare della storia del nostro Paese. I Riformisti, lista elettorale del Partito Socialista Italiano, alla radice dei suoi valori ha l’esempio e l’insegnamento dei tanti compagni che nel partito si sono riconosciuti, come Sandro Pertini. Il Psi di Siena è passato indenne da mille tempeste, sia giudiziarie negli anni ’90, che di scissioni e fughe verso posizioni più comode e forse remunerative. Nonostante ciò grazie ad i valori ed alle persone che li hanno tenuti vivi la vera anima socialista sarà ancora presente alle prossime elezioni. Il Psi è forse l’unico partito che da sempre nella sua Federazione ha il quadro del “Quarto Stato”di Pelizza da Volpedo, oltre alle foto di Garibaldi, Pertini, Matteotti ed Andrea Costa tutti insieme, da sempre. Da compagni come Sandro Pertini e dagli altri che hanno dato la vita per la libertà di tutti, abbiamo imparato cosa voglia dire la parola Resistenza. Citiamo proprio il nostro presidente Partigiano e Socialista, nel discorso tenuto alla Camera il 23 aprile del 1970, che riferendosi a coloro che avevano dato la vita per l’Italia diceva: “I loro nomi sono scritti sulle pietre miliari di questo lungo e tormentato cammino, pietre miliari che sorgeranno più numerose durante la Resistenza, recando mille e mille nomi di patrioti e di partigiani caduti nella guerra di Liberazione o stroncati dalle torture e da una morte orrenda nei campi di sterminio nazisti”.
La Resistenza è stata una parte fondamentale per la nascita della Repubblica e per l’Italia di oggi, come ricorda sempre Pertini: “Quando si ricorda la Resistenza si parla di secondo Risorgimento. Ma tra il primo e il secondo Risorgimento vi è una differenza sostanziale. Nel primo Risorgimento protagoniste sono minoranze della piccola e media borghesia, anche se figli del popolo partecipano alle ardite imprese di Garibaldi e di Pisacane. Nel secondo Risorgimento protagonista è il popolo. Cioè guerra popolare fu la guerra di Liberazione. Vi partecipano in massa operai e contadini, gli appartenenti a quella classe lavoratrice che sotto il fascismo aveva visto i figli suoi migliori fieramente affrontare le condanne del tribunale speciale al grido della loro fede. Non dimentichiamo, onorevoli colleghi, che su 5.619 processi svoltisi davanti al tribunale speciale 4.644 furono celebrati contro operai e contadini”.Erano altissimi gli ideali che guidarono il popolo italiano alla rinascita dal periodo oscuro del nazifascismo. Come ricorda Pertini: “Questi ideali sono la libertà e la giustizia sociale, che a mio avviso costituiscono un binomio inscindibile, l’un termine presuppone l’altro: non può esservi vera libertà senza giustizia sociale e non si avrà mai vera giustizia sociale senza libertà”. Tali valori sono vivi più che mai in questi giorni infatti: “Questo insegnamento deve guidare sempre le nostre azioni e la nostra attività di uomini politici: operare con umiltà e con rettitudine non per noi, bensì nell’interesse esclusivo del nostro popolo”, ricorda Pertini, che prosegue ricordando che “Non permetteremo mai che il popolo italiano sia ricacciato indietro, anche perché non vogliamo chele nuove generazioni debbano conoscere la nostra amara esperienza. Per le nuove generazioni, per il loro domani, che è il domani della patria, noi anziani ci stiamo battendo da più di cinquant’anni. Ci siamo battuti e ci battiamo perché i giovani diventino e restino sempre uomini liberi, pronti a difendere la libertà e quindi la loro dignità. Nei giovani noi abbiamo fiducia”. La conclusione del discorso alla Camera è particolarmente suggestiva. Il presidente si rivolge ai giovani dicendo: “Ad essi vogliamo consegnare intatto il patrimonio politico e morale della Resistenza, perché lo custodiscano e non vada disperso; alle loro valide mani affidiamo la bandiera della libertà e della giustizia perché la portino sempre più avanti e sempre più in alto. Viva la Resistenza!”.