SIENA. I mutamenti sociali e del tessuto produttivo in atto, impongono nuove scelte e la ricerca di orizzonti inediti. Occorre un processo di trasformazione culturale che metta al centro l’investimento in capitale umano da parte di tutti gli attori del sistema sociale ed economico: le famiglie, le istituzioni le imprese. Occorre ridare il giusto valore, all’artigiano, al fare impresa, nella forma sociale, etica e collaborativa con cui questo territorio ha da sempre espresso la sua eccellenza.Il nostro sistema produttivo è diventato troppo statico al processo di cambiamento, servono nuove idee, occorre andare incontro ad una nuova imprenditorialità che vada ad affiancarsi a quella tradizionale e che permetta al nostro comparto produttivo di essere presente nell’economia globale.Per effetto diretto della globalizzazione , emerge sempre di più l’importanza dei servizi avanzati per le imprese e nelle imprese (ricerca, nuove tecnologie, marketing, comunicazione, informatica) è ormai evidente che solo lo sviluppo di questi comparti potrà permettere alla nostra società di uscire da questo tunnel.ProgettiDobbiamo partire dal rafforzamento del sistema di innovazione. Inevitabile anche una riflessione sulla formazione, valutando se il modello attuale è efficace oppure si debba rivedere, anche sulla base delle nuove necessità delle aziende e di conseguenza dei lavoratori. Dobbiamo poi favorire l’integrazione fra territori, incentivare i percorsi di transizione scuola-lavoro, migliorare i rapporti con l’università. Un nuovo progetto deve prevedere e favorire la formazione continua (grandi imprese e fondazioni)EccellenzeAbbiamo numerose eccellenze nel nostro territorio, per primi i cittadini ed i giovani che lo abitano. E’ quindi prioritario valorizzare i laureati, potenziando le attività che richiedono saperi qualificati (energia, salute, eco compatibilità…)Strutture di supporto e progetti innovativiSaranno fondamentali i supporti alle attività produttive, pensando alla gestione, marketing, finanza, logistica. Dobbiamo per cui valorizzare le strutture attualmente presenti sul territorio, facendo in modo che si sviluppino. Sono molti gli esempi in Italia e nel mondo in generali in cui è avvenuta una specializzazione di aree produttive ad alto contenuto tecnologico.In Valdelsa per la sua tradizione potrà essere collocata questa sinergia di aziende che collegate ai centri di eccellenza, vedi biotecnolgie, nanotecnologie , polo tecnologico, la nostra Università, già presenti sul territorio, daranno vita a nuove unità produttive ad alto contenuto tecnico. Un asse importante e virtuosa dunque fra Siena e la zona nord della provincia, con la valorizzazione delle rispettive eccellenze e peculiarità storiche. Dobbiamo recuperare la volontà ad investire, guardare avanti. Sono molti i settori su cui centrare l’attenzione, non solo quelli industriali. Penso ad esempio alla convegnistica culturale, al benessere, ricreazione, sport, eventi eno-gastronomici. Tutte eccellenze già presenti sul nostro territorio, ma che necessitano di una svolta, fatta anche di infrastrutture, capaci di offrire risposte al turismo ed in generale al tempo libero. Guardiamo con grande interesse ed attenzione alla creazione di un percorso cicloturistico provinciale, partendo dalla svolta definitiva alla ciclabile Poggibonsi – Buonconvento ed alla valorizzazione del tratto senese della Francigena.ImprenditoriIl tessuto imprenditoriale ha bisogno di ricapitalizzarsi e rinnovarsi, le strade possono essere molte.Voglio fare alcuni esempi, che riguardano l’acquisizione di liquidità per terreni e fabbricati presenti nel capitale. Valutiamo anche la crescita via partecipazioni azionarie “fuori dal circondario” e/o aggregazioni, al pari del fabbisogno crescente di servizi finanziari, professionali e di logistica. Il tutto passa da sgravi fiscali alle imprese che fanno investimenti innovativi e di crescita.UniversitàL’eccellenza della nostra formazione culturale guidata dall’ateneo è un fattore strategico per il nostro territorio, capace di essere un fattore decisivo per lo sviluppo dei settori industriali oltre che dei principali settori dei servizi (formazione, cultura, sanità). La crescita della nostra dell’Università, anche alla luce dei recenti investimenti della Fondazione Mps (Tls, biotecnologia ecc) può avere come obiettivo credibile anche quello di diventare un centro internazionale di produzione tecnologica.C’è la necessità di attivare un circuito dinamico tra imprese, università e centri di ricerca e ridurre le assimetrie informative tra gli imprenditori del settore (creazione di un sistema a rete integrata). Per questo può dare una grande spinta una Pubblica Amministrazione sensibile alle nuove tecnologie, al pari della Fondazione Mps.Pubblico e investimentiLo scenario degli investimenti pubblici, oltre a mantenere attive le imprese del territorio, dovrà lasciare spazio a interventi rivolti all’ammodernamento del sistema e all’innovazione in genere. Prioritario sarà creare filiere ad alto contenuto tecnologico. Qualche esempio rende l’idea: casa = domotica , ecocompatibilità. Energia = risparmio energetico. Penso poi alla lunghissima filiera della salute, tempo libero. Altrettanto lunga e complessa quella della manutenzione della prevenzione, che si lega poi inevitabilmente alla formazione.Devono trovare un proprio contenitore di investimenti gli interventi formativi e di selezione dei nuovi e vecchi residenti, per adeguare qualitativamente l’offerta di lavoro necessaria alle nuove sfide.L’invecchiamento progressivo della popolazione in prospettiva riduce significativamente l’offerta di lavoro, non possiamo pensare che siano sufficienti i flussi migratori a soddisfare questa esigenza, in quanto in percentuale hanno per natura una bassa composizione qualitativa. Occorre accelerare il processo di convergenza dei tassi di attività, soprattutto femminile, creando le condizioni perché ciò avvenga e agevolare l’ingresso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro. Agevolare il percorso formativo in azioni integrate nella formazione produzione e qualificazione di personale tecnico, anche attraverso l’esperienza di chi ha passato una vita all’interno delle aziende.Nasce l’esigenza di interventi coordinati in ambito formativo a quattro livelli: manageriale, implementativo software, produttivo hardware, della distribuzione della conoscenza.C’è in atto una forte accelerazione del mutamento sociale e perciò serve rivedere il sistema delle infrastrutture rivolte al nuovo modo di spostarsi, al mercato delle abitazioni a ingresso agevolato, un sostanziale incremento dei servizi sociali e sanitari specialmente rivolti verso quella fascia della popolazione che ne ha più bisogno (vedi anziani o diversamente abili), allo sviluppo nell’utilizzo di sistemi di comunicazione tra imprese, istituzioni e cittadini utilizzando e rafforzando la rete cablata.Per far questo in un momento dove le risorse tendono a diminuire, serve pensare a dei piani strategici sovraccomunali, per non creare squilibri nei decentramenti organizzati e costi eccessivi nella logistica, rendendo il sistema nel suo complesso meno competitivo. (possiamo pensare i servizi alle imprese inseriti nelle zone industriali).Occorrerà seguire l’evoluzione del sistema , pensando alla crescita di “cluster” omogenei per funzione e non per settore. Le sedi aziendali saranno pertanto aree a vocazione terziaria con ampia presenza di tecnologie Ict. CreditoE’ giusto chiedere alle banche di fare il proprio mestiere, la banca per sua natura lavora con il denaro e non si può chiedere di non fare i propri interessi, gli investitori non lo permetterebbero, d’altra parte questo succede in tutte le aziende di capitale. Però è giusto chiedere una maggiore attenzione verso i loro clienti, una maggiore competitività, un innalzamento qualitativo dei loro servizi. Le restrizioni per le imprese che in questo ultimo periodo le banche hanno generato sul credito mettono in difficoltà le aziende, e ne aumentano i problemi. La valutazione dei flussi finanziari e creditizi, unita alla analisi dei dati di bilancio delle aziende, evidenzia non solo un trasferimento di risorse dalle imprese verso le banche, ma anche un’offerta di servizi bancari tradizionali e conservativi, salvo alcune rare eccezioni.Quest’ultima richiesta degli istituti di appesantire i costi in termini generali, vedi pagamento di una percentuale sulla richiesta di affidamento del conto ordinario e del conto salvo buon fine, i tempi lunghi per le istruttorie, aumento degli spread, richiesta di maggiori garanzie, diminuzione del plafond degli affidamenti non fanno altro che appesantire l’onere che ogni impresa versa al sistema, rendendole sempre meno competitive. Questa situazione alla lunga sarà controproducente anche per la banca stessa. Per le imprese è inaccettabile. Dobbiamo necessariamente cambiare qualcosa nel sistema bancario, dando il contributo con le nostre proposte e idee a tutti i livelli.In questa situazione risultano ancora più strategici e decisivi i nostri consorzi fidi sia per gestire pariteticamente i rapporti con le banche, sia per accompagnare i nuovi investimenti. Il nostro consorzio Act oltre che garantire le linee di affidamento, agevola anche la banca nella sua esposizione generale, importante è che l’impresa ne tragga un reale beneficio in termini di costi e non solo per agevolarne l’accesso al credito.Il socialeIl nostro sistema sociale pur essendo tra i migliori in Europa, non è più all’altezza della situazione, lo si vede nella sanità, sia preventiva che curativa, sia nell’assistenza alle fasce più deboli. Questo invece potrebbe essere un altro comparto che se gestito nella giusta maniera potrebbe dare grandi risultati. Il continuo progressivo prolungamento della vita può e deve essere intercettato come una vera opportunità per tutti. Pensiamo alla grande esperienza che questa fascia di popolazione può trasmettere alle nuove generazioni, pensiamo a quando sarebbe utile reinserirli in un contesto attivo, magari dedicato ai servizi sociali, ma anche come formatori delle nuove generazioni di imprenditori, artigiani e quant’altro.E’ di una nuova società che abbiamo bisogno, dove la coesione ed il vivere insieme, il rispetto reciproco riacquisti il vero valore. L’associazioneLa nostra associazione la Cna, la più grande in provincia di Siena avrà il compito e la responsabilità di coinvolgere anche le altre associazioni in questo processo di sviluppo. E’ solo pensando al bene di tutti che certi progetti hanno successo. Avremo due grandi priorità.1) ridare valore all’essere artigiano al fare impresa.2) avvicinare di più l’associazione agli artigiani ai loro fabbisogni. Rendere un fattore sempre più competitivo l’essere associati alla Cna.Ai nostri artigiani mandiamo un messaggio positivo, rivolgetevi con fiducia alla vostra associazione i nostri funzionari i dirigenti saranno sempre felici di condividere con voi la risoluzione dei vostri/nostri problemi e apprezzare i vostri preziosi suggerimenti.In un mondo in continuo cambiamento il lavoro dell’artigiano resta uno dei valori più importanti. Lavoro dell’artigiano visto in tutte le sue sfaccettature, quelle più moderne vedi nuovi mestieri, e quelle più tradizionali.Entrambi i comparti sono ricchezza del sistema e della collettività.L’importanza e l’opportunità dei nostri consorzi, deve diventare l’opportunità per le nostre imprese. Il fare squadra il proporsi insieme è e rimane uno dei vantaggi più evidenti per l’artigiano, specialmente in questo momento.L’associazione non deve essere vista come un trampolino di lancio per altre sfide ma deve essere la missione per cui ogni associato dedica un poco del suo tempo per migliorare e migliorarsi sotto l’aspetto logico, organizzativo e normativo. Le aziende vi dovranno trovare il giusto sostegno sia come azione di lobby che come erogazione di servizi avanzati. Il sostegno non deve essere mai scambiato per aiuto incondizionato, è l’interesse di tutti che deve prevalere. Occorre incidere di più sulle politiche locali, regionali e nazionali, con azioni propositive e progettuali all’altezza del nuovo sistema imprenditoriale. Bisogna incentivare l’innovazione anche nella pubblica amministrazione, per rendere il sistema sempre più vicino al cittadino alle imprese ed allo stesso tempo più competitivo.In una parola fare sistema.
Paolo ParodiPresidente Cna Siena
