Federcontribuenti fa un'analisi accurata delle sperequazioni
ROMA. La Leopolda scricchiola. Mancano le coperture. Tagliati gli emendamenti sulla Legge Stabilità. Nessuna agevolazione fiscale sul TFR in busta paga, aumento delle accise sul carburante. Continua il crollo dell’economia italiana. Sparito il comma che cancella il tetto alle pensioni d’oro. Un miliardo e mezzo in 10 anni. Vitalizi fino al 115%. 35 anni di contributi versati come artigiano. Totale dato all’INPS 208 mila euro. Riceve una pensione che varia dalle 650, alle 800 euro. Operaio, 40 anni di lavoro in cantiere, in pensione a 67 anni con meno di 900 euro al mese.
Pasquale nel 1974 versava 254 mila lire all’Inps, nel 1985, 9 milioni e 372 mila lire, nel 1989, 14 milioni e 286 mila lire, nel 2000 versava 7.746,85 mila euro. Totale nell’Estratto Conto Previdenziale 208 mila euro. Di Inail quanto avrà versato? Quanto doveva per proporzione recepire di pensione? Novembre 2014, pensione lorda pari a euro 823,37; debito Irpef meno 34,10; trattenute Irpef meno 61,39; trattenute addizionali regionali Irpef 2013 meno 17,10; trattenute addizionali Com. Irpef 2013 meno 8,90; trattenute addizionali Com. Irpef 2014 meno 3,16: importo netto pensione euro 695. Pensione mensile ulteriormente tassata, pensionati con nessuna agevolazione fiscale né sulla salute e né sulla casa.
L’Inps lo sappiamo, per anni non ha solo gestito i contributi versati dai lavoratori ma ha fatto da fondo cassa per molteplici attività, ha cioè investito male i soldi di privati cittadini. Il compito dell’Ente doveva essere quello di investire i contributi per aumentarne il valore e coprire, in futuro, una adeguata pensione. Con i termini attuali l’Ente previdenziale versarà all’ex artigiano solo il 60% di quanto ha versato in 36 anni di lavoro. Poi abbiamo Mauro Santinelli, con una pensione Inps di ben 91 mila euro e rotti al mese. Come lui altri 33 mila per un valore di 3,3 miliardi di euro che l’Inps eroga. Chiediamo dove sia la volontà di Renzi di rendere giustizia sociale quando variamo di tutto ma non le leggi che tutti i cittadini si aspettano. In passato qualcuno ci ha provato a mettere mano alla casta delle pensioni luculliane, ma senza riuscirci, forse perchè alla base manca la volontà di intervenire nelle proprie tasche.
In Italia una pensione lorda annua pari a 19 mila euro paga in tasse 4 mila euro, 1000 in Francia, 36 euro in Germania. Le pensioni in Italia non reggono il confronto con nessun altro Paese, i contributi Inps uccidono il mercato del lavoro, sono tra le prime cause di fallimento e di accanimento fiscale e non garantiscono un’anzianità quanto meno serena e protetta. La proposta di Federcontribuenti è netta, «le nuove assunzioni vanno liberate dall’ingombro previdenziale, bisogna lasciare al singolo lavoratore l’onere di pagarsi un fondo pensione in forma privata. L’Inps dovrà erogare le pensioni fino a svuotarsi, quindi ”stipendiare” gli attuali contribuenti fuori dal mercato del lavoro e prossimi all’età pensionabile. In assenza di cassa bisogna decurtare le pensioni politiche».
Se oggi si decretasse una legge assoluta, cioè basta versare i contributi per lavoratori over 45, non solo si allungherebbe la vita lavorativa del dipendente o autonomo perchè non intaccato dalla pressione fiscale, ma si creerebbe occupazione immediata. Il fondo pensione privato garantirebbe invece la libertà di disegnarsi il futuro senza venir divorati dallo Stato.
Federconsumatori