SIENA. Da Simonetta Pellegrini, assessore provinciale all’istruzione, riceviamo e pubblichiamo.
"L’anno scolastico sta volgendo al termine, ma la sua conclusione non avviene con tranquillità. Il mondo della scuola è in fermento: dopo un anno difficile, segnato dai tagli al personale e alle risorse finanziarie, ora si profilano nuove decurtazioni per il prossimo anno scolastico.
In provincia di Siena cresce il numero degli studenti, ma, per effetto delle disposizioni ministeriali, diminuiscono le classi e gli insegnanti. Saranno 17 i docenti in meno nella scuola primaria, dove non ci saranno le risorse per soddisfare la domanda del tempo pieno di circa 160 famiglie e poche sono le speranze, nonostante le rassicurazioni del Ministro Gelmini, di ulteriore personale prima dell’inizio del prossimo anno. Non va meglio nelle altre classi della scuola primaria, dove, sempre per la mancanza di personale, i 2 – 3 pomeriggi di prolungamento orario verranno spesso ridotti, con effetti negativi sull’offerta didattica e sul servizio per le famiglie.
Anche nella scuola media la situazione non è meno grave. Ci saranno alcune unità di personale in soprannumero che troveranno sistemazione con posti orario anche tra scuole diverse e non ci saranno assunzioni in ruolo, se non per il personale di sostegno. Quello dei disabili e degli insegnanti di sostegno è un altro grave capitolo. Nonostante le sentenze della Corte Costituzionale, che hanno affermato il diritto dei disabili gravi all’assegnazione di personale di sostegno per l’intero orario del docente, la scure ministeriale si abbatterà pesantemente proprio su questa parte così fragile dell’utenza scolastica. Il rapporto docenti/alunni di sostegno dovrebbe essere di 1 a 2. Già questo sarebbe insufficiente, ma nel prossimo anno scolastico, verrà ad essere di 1 a 3. In alcune scuole medie della provincia sono previste classi con 26 – 27 alunni con 2 disabili gravi per ognuna. Ciascun alunno avrà diritto al massimo a 6 – 8 ore di sostegno alla settimana e non esistono più spazi di flessibilità dell’orario degli altri docenti per assicurare interventi individualizzati o di gruppo.
Ormai da tempo, molte scuole primarie e medie non sono in grado nemmeno di assicurare la sostituzione del personale assente anche per una durata che oscilla intorno ai 10 giorni: agli alunni viene assicurata la sorveglianza, ma non la lezione prevista. Il blocco delle assunzioni dei supplenti è dovuto anche alla condizione finanziaria delle scuole: ci sono istituti di scuola primaria e media che vantano crediti dal Ministero di centinaia di migliaia di euro e, nonostante proteste e interrogazioni parlamentari, non hanno avuto risposta.
Il quadro che si delinea è estremamente grave, perché colpisce il diritto allo studio, l’occupazione e le condizioni di lavoro del personale della scuola e potrebbe anche peggiorare. Mancano, infatti, i dati relativi al personale non docente e quello della scuola secondaria superiore, su cui l’ufficio scolastico provinciale sta lavorando in queste settimane e dove si preannuncia una situazione simile. La scuola non è uno spreco, non è un serbatoio da cui attingere continuamente risorse economiche e di personale. La scuola è un investimento per il futuro delle giovani generazioni e del paese.
E’ per questo motivo che, accanto alle proteste del mondo della scuola, la Provincia di Siena farà sentire la sua voce, insieme agli altri amministratori locali e alle altre province che venerdì 11 giugno si riuniranno a Firenze, chiamate dall’assessore regionale all’Istruzione Stella Targetti, per dare vita alla protesta e per far sentire alle scuole la loro vicinanza. Il nostro impegno sarà quello di intervenire, secondo le nostre competenze e disponibilità finanziarie, per sostenere il diritto allo studio e per garantire la formazione dei giovani, nonostante i tagli imposti dall’ultima manovra finanziaria.
"L’anno scolastico sta volgendo al termine, ma la sua conclusione non avviene con tranquillità. Il mondo della scuola è in fermento: dopo un anno difficile, segnato dai tagli al personale e alle risorse finanziarie, ora si profilano nuove decurtazioni per il prossimo anno scolastico.
In provincia di Siena cresce il numero degli studenti, ma, per effetto delle disposizioni ministeriali, diminuiscono le classi e gli insegnanti. Saranno 17 i docenti in meno nella scuola primaria, dove non ci saranno le risorse per soddisfare la domanda del tempo pieno di circa 160 famiglie e poche sono le speranze, nonostante le rassicurazioni del Ministro Gelmini, di ulteriore personale prima dell’inizio del prossimo anno. Non va meglio nelle altre classi della scuola primaria, dove, sempre per la mancanza di personale, i 2 – 3 pomeriggi di prolungamento orario verranno spesso ridotti, con effetti negativi sull’offerta didattica e sul servizio per le famiglie.
Anche nella scuola media la situazione non è meno grave. Ci saranno alcune unità di personale in soprannumero che troveranno sistemazione con posti orario anche tra scuole diverse e non ci saranno assunzioni in ruolo, se non per il personale di sostegno. Quello dei disabili e degli insegnanti di sostegno è un altro grave capitolo. Nonostante le sentenze della Corte Costituzionale, che hanno affermato il diritto dei disabili gravi all’assegnazione di personale di sostegno per l’intero orario del docente, la scure ministeriale si abbatterà pesantemente proprio su questa parte così fragile dell’utenza scolastica. Il rapporto docenti/alunni di sostegno dovrebbe essere di 1 a 2. Già questo sarebbe insufficiente, ma nel prossimo anno scolastico, verrà ad essere di 1 a 3. In alcune scuole medie della provincia sono previste classi con 26 – 27 alunni con 2 disabili gravi per ognuna. Ciascun alunno avrà diritto al massimo a 6 – 8 ore di sostegno alla settimana e non esistono più spazi di flessibilità dell’orario degli altri docenti per assicurare interventi individualizzati o di gruppo.
Ormai da tempo, molte scuole primarie e medie non sono in grado nemmeno di assicurare la sostituzione del personale assente anche per una durata che oscilla intorno ai 10 giorni: agli alunni viene assicurata la sorveglianza, ma non la lezione prevista. Il blocco delle assunzioni dei supplenti è dovuto anche alla condizione finanziaria delle scuole: ci sono istituti di scuola primaria e media che vantano crediti dal Ministero di centinaia di migliaia di euro e, nonostante proteste e interrogazioni parlamentari, non hanno avuto risposta.
Il quadro che si delinea è estremamente grave, perché colpisce il diritto allo studio, l’occupazione e le condizioni di lavoro del personale della scuola e potrebbe anche peggiorare. Mancano, infatti, i dati relativi al personale non docente e quello della scuola secondaria superiore, su cui l’ufficio scolastico provinciale sta lavorando in queste settimane e dove si preannuncia una situazione simile. La scuola non è uno spreco, non è un serbatoio da cui attingere continuamente risorse economiche e di personale. La scuola è un investimento per il futuro delle giovani generazioni e del paese.
E’ per questo motivo che, accanto alle proteste del mondo della scuola, la Provincia di Siena farà sentire la sua voce, insieme agli altri amministratori locali e alle altre province che venerdì 11 giugno si riuniranno a Firenze, chiamate dall’assessore regionale all’Istruzione Stella Targetti, per dare vita alla protesta e per far sentire alle scuole la loro vicinanza. Il nostro impegno sarà quello di intervenire, secondo le nostre competenze e disponibilità finanziarie, per sostenere il diritto allo studio e per garantire la formazione dei giovani, nonostante i tagli imposti dall’ultima manovra finanziaria.