“Le chiediamo – prosegue la comunicazione partita dagli uffici regionali – la disponibilità ad incontrarci quanto prima per condividere con lei le preoccupazioni sollevate dalle nostre comunità, in relazione al decreto sopra menzionato e per riflettere complessivamente su come aggredire le criticità che interessano il raccordo autostradale Siena – Firenze”.
I tre amministratori toscani, infatti, ricordano al Ministro come il raccordo autostradale Siena – Firenze sia, oltre che l'unico in Toscana, anche attualmente un’arteria a quattro corsie di larghezza limitata, senza adeguate banchine e raggi di curvatura particolarmente limitati. Per questo, nell’Intesa firmata tra Governo e Regione lo scorso 22 gennaio, era stata condivisa l’esigenza di intervenire rapidamente con opere di allargamento della sezione stradale, di riorganizzazione degli svincoli e di adeguamento dei livelli di sicurezza.
Nella stessa intesa, inoltre, era stata espressa la disponibilità dei firmatari (Governo e Regione) a valutare congiuntamente l’ipotesi di finanza di progetto per un intervento che individui soluzioni di adeguamento e messa in sicurezza, particolarmente attente all’inserimento in un ambiente e un paesaggio di particolare pregio.
“Vogliamo una strada nuova non balzelli iniqui! Ad oggi mi sembra che l'idea di introdurre un pedaggiamento sull'unico raccordo toscano sia soltanto un provvedimento per fare cassa”. Così ha commentato l'assessore regionale ai trasporti ed infrastrutture, Luca Ceccobao, la decisione ministeriale. Il Governo, infatti, ha scelto di penalizzare le Regioni, e in particolare il settore trasporti, tagliando cifre enormi fondamentali per garantire una mobilità efficace ai cittadini toscani. Per questo, con i presidenti della Provincia di Firenze e di Siena abbiamo richiesto con urgenza un incontro al ministro Matteoli per affrontare l’argomento. Per i residenti e per le attività produttive che gravitano in quella zona, si tratterebbe di un macigno insostenibile in tempi di crisi come questa”.
“Nell'incontro richiesto – afferma Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena – vorremmo farci portavoci delle preoccupazioni sollevate dalle nostre comunità, rispetto all'ipotesi di introdurre un pedaggio, lungo il raccordo autostradale. La Siena-Firenze ha bisogno di essere completamente ammodernata, essendo stretta, inadatta e anche pericolosa. Il suo adeguamento è un intervento inderogabile per assicurare alla nostra provincia, ma anche alla Toscana meridionale, una mobilità più fluida ma soprattutto più sicura. Le attuali condizioni della strada, priva delle banchine e con un fondo stradale dissestato e pericoloso, non consentono di parlare di pedaggio".
“Al primo punto delle richieste che faremo al Governo non ci può essere altro che la messa in sicurezza di questa importante arteria stradale – afferma Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze – Si tratta di una infrastruttura di interesse strategico per la Toscana, anche perché collega due città e due territori che registrano i più alti flussi turistici della nostra regione. Quindi, solo dopo aver fissato con il ministro Matteoli un piano di interventi che risulti adeguato alla gravità della situazione, potremo eventualmente iniziare a discutere sulla opportunità o meno di una introduzione del pedaggio”.