Le cause della scelta: politiche non condivise, entrate non certe
SIENA. Dal gruppo PdL di Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Il rinvio al 21 maggio del consiglio comunale, che dovrà prendere nuovamente in esame il bilancio consuntivo 2011 già bocciato il 27 aprile per una spaccatura della maggioranza, è stato giustificato dal Sindaco con motivazioni squisitamente tecniche, in ottemperanza all’ordine del giorno approvato nell’ultimo consiglio che chiedeva sostanzialmente maggiori certezze riguardo le erogazioni della Fondazione.
Il gruppo Pdl ha aderito obtorto collo a questa richiesta, per senso di responsabilità, ma ribadisce la propria volontà di impedire la approvazione di un bilancio che, oltre ad essere il consuntivo di politiche che assolutamente non abbiamo condiviso e non condividiamo, poggia in larga misura su entrate incerte.
Proprio le ultime notizie sul fronte della Fondazione, se sono da una parte rassicuranti in quanto dopo la scadenza della moratoria sul debito sembra sia stato raggiunto un soddisfacente accordo di massima con le banche creditrici, dall’altra evidenziano come questo rinvio sia stato del tutto inutile perché la stipula definitiva dei relativi contratti è stata posticipata ai primi di giugno, quindi ben fuori tempo massimo per il Sindaco.
Nel mentre che lo scontro all’interno della maggioranza si fa sempre più aspro con la richiesta di dimissioni del vice-sindaco da parte di alcuni suoi consiglieri, prende quindi sempre più corpo la possibilità di una seconda bocciatura del bilancio e quindi del commissariamento del comune, presentato ad arte ad una opinione pubblica giustamente preoccupata e sempre più sconcertata come una terribile disgrazia da evitarsi a qualsiasi costo.
E’ infatti in corso, e ne denunciamo fermamente la intollerabile scorrettezza, una intimidatoria campagna di stampa che vuole additare al pubblico ludibrio, come nemici della città, i consiglieri che votando contro il bilancio del comune ne provochino il commissariamento, provvedimento peraltro adottato negli ultimi anni in centinaia di comuni a garanzia della corretta ed equanime distribuzione delle risorse disponibili.
Nel rivendicare con forza il nostro diritto e il nostro dovere di esercitare il ruolo di opposizione che l’elettorato ci ha affidato, ribadiamo che la eventuale bocciatura del bilancio e il conseguente commissariamento del comune sarebbero solo la certificazione della crisi economica e di valori che da tempo affligge la nostra comunità. Per uscirne non è sufficiente una discontinuità di facciata come quella sbandierata da chi è corresponsabile di tutte le scelte sbagliate che ci hanno portato al dissesto, ma sarà necessario affidare quanto prima il governo della città ad energie ed intelligenze nuove”.