La vicenda è sempre quella degli studenti ai quali è stato impedito di leggere un volantino

SIENA. Prosegue la polemica sul mancato consenso agli studenti di Azione Universitaria e Giovane Italia, entrati durante la seduta del Consiglio Provinciale per protestare, di leggere un loro comunicato, che sarebbe stato letto dai rappresentanti della Lega Nord e del PdL.
“E’ vergognosa la reticenza del Pd provinciale – scrive il consigliere provinciale del Carroccio, Giovanni Di Stasio – A quanto pare questi preferiscono le bagarre degli studenti di sinistra e dei centri sociali. Il comportamento degli studenti è stato assolutamente corretto. Questi, infatti, non hanno chiesto altro se non dei chiarimenti. Il Pd si fa promotore di chiacchiere, ma nei fatti l’unico Movimento che si è veramente interessato, senza se e senza ma, di scoprire la verità sul buco dell’Università è stata la Lega Nord, a differenze del Pd o altre forze politiche. Siamo stati gli unici a chiedere la sostituzione del membro nominato della Provincia, Flavio Mocenni, visto che non era stato in grado di gestire a pieno il suo ruolo. Infatti, a mezzo stampa affermava che, sul buco dell’Università, sospettava qualcosa, ma pensava che… Bene, questo atteggiamento è solo frutto di una arroganza politica e conseguenza delle posizioni ideologiche che da sempre il Pd senese continua a portare avanti. Porterò, come già fatto in precedenza – annucia Di Stasio – altri documenti per far capire una volta per tutte che chi ha sbagliato è giusto che venga rimosso dal proprio incarico. E’ giusto che gli studenti sappiano chi si sta interessando della situazione dell’Ateneo e chi no.”
In linea con quanto già espresso dai rispettivi gruppi consiliari in Provincia, il Coordinamento comunale del PDL e la Segreteria Comunale della Lega Nord di Siena, stigmatizzano il comportamento tenuto dalle Istituzioni provinciali che hanno impedito, contrariamente ai comportamenti tenuti nel passato in casi analoghi, che fosse discusso e letto un documento di studenti universitari che si erano presentati al Consiglio Provinciale in estrema compostezza e civiltà, senza fare barricate, senza occupare locali pubblici né assalire il Senato.
“La reazione ingiustificata di alcuni esponenti della maggioranza non può trovare motivazione nella presunzione di far parte di un partito che guida il territorio da 60 anni e non accetta che possano esserci delle iniziative, leggi o pensieri che destabilizzino una mentalità oramai appartenente a nostro avviso, a un passato da dimenticare – si legge nella nota a firma congiunta di Lega Nord e PdL – Il momento di estrema difficoltà che sta attraversando la sinistra come è visibile anche dalle posizioni diverse che assumono le forze politiche in seno all’attuale maggioranza in prospettiva delle prossime amministrative e le eclatanti crepe nel suo “sistema”, come è avvenuto per l’Università, devono far ricordare a chi riverste ruoli istituzionali, che rappresentano l’intera cittadinanza e sono tenuti a dei comprtamenti super partes. La riforma Gelimi è un’importante lavoro apprezzato anche da molti esponenti nazionali del mondo accademico vicini alla sinistra, iniziando dal prof. Berlinguer. Le strumentali posizioni assunte contro la meritocrazia, contro il rigore delle spese, contro la fine delle “baronie”, le assunzioni nepotistiche dimostrano in modo evidente che in Italia, i veri riformatori sono esclusivamente nel centrodestra”.