Gli azzurri puntano il dito su partecipate di dubbia utilità, aumento non necessario dei diritti annuali per le imprese, voglia di smantellare gli sportelli decentrati
SIENA. “No: non è così – tra partecipate di dubbia utilità, aumento non necessario dei diritti annuali per le imprese, voglia di smantellare gli sportelli decentrati ed esternalizzazioni di discutibile efficacia – che la Camera di Commercio di Siena può favorire lo sviluppo del territorio”. Almeno secondo il Coordinamento provinciale del Pdl a Siena che oggi (24 marzo) prende posizione contro alcune delle modalità gestionali dell’ente camerale senese che, secondo l’analisi del Pdl, alle aziende chiede più di quanto dia in cambio.
“Esempio lampante è l’aumento del diritto annuale per le imprese, cioè il tributo che ogni imprese iscritta nell’apposito Registro è tenuta a versare alla Camera di Commercio di riferimento. Ebbene, mentre nei due terzi della penisola le Camere di Commercio hanno scelto di non procedere ad aumenti per non gravare su una congiuntura economica già di per sé sfavorevole alle imprese, Siena invece da quest’anno ha scelto di essere in prima fila nell’aumentare il tributo – scrive il coordinamento senese del PdL – Peccato che poi, quando si vanno erogare i contributi per l’export, l’apposito bando escluda la possibilità di richieste dirette da parte delle singole imprese. Oppure peccato che, poi, le imprese decentrate rispetto al capoluogo rischino di veder chiudere gli sportelli camerali di Poggibonsi e Montepulciano, con grave contraccolpo per l’accessibilità ai servizi della Ccia sul territorio”.
Insomma, secondo il Pdl il rapporto tra i servizi erogati alle imprese dall’ente camerale e gli oneri per le imprese medesime non regge e va rivisto. Sì ma come? “Innanzitutto rimettendo mano alle scelte di esternalizzazione di servizi e funzioni, nonché a quelle relative alle società partecipate. Sì perché, tanto per dirne una, mentre lo stato chiede agli enti di ridurre al minimo le partecipazioni stabilendo per legge che queste debbono essere strettamente necessarie al perseguimento dell’attività dell’ente stesso, ecco che la Ccia senese si trova ancora in mano l’intero ventaglio di quote societarie che aveva prima e nella stessa percentuale, autorizzata su questo dalla stessa giunta camerale. Con quali ritorni? – si chiede Pdl – E con quale opportunità, anche, dal momento che su tutte le partecipazioni spicca quella nella Società aeroporto di Siena Spa che sistematicamente reca in bilancio perdite a dir poco spaventose?”.
E se sulle partecipazioni il Pdl è caustico, non lo è di meno per quanto riguarda le scelte di affidare all’esterno la gestione di servizi e funzioni: dalla creazione della Promosiena Spa passando per la gestione del protocollo informatico e fino all’attività agroalimentare secondo il Pdl sono state compiute scelte che implicano maggiori oneri per l’Ente senza costituire alcun vantaggio per le imprese. Ma a beneficio di chi e di cosa, si chiede adesso il Pdl, sono state compiute tutte queste illogiche scelte?