Le grandi manovre per accaparrarsi un incarico. O perderlo...
La lista delle persone improvvisamente colte da dolori esistenziali (che brutta parola malpancisti!), è lunga, ma continua a crescere di giorno in giorno. Tutte persone che pensano di non essere state valorizzate nella giusta misura e che reputano di poter aspirare ad maiora. E’ un sobbollire anagraficamente trasversale, che colpisce maturi signori più che pensionabili e giovani virgulti con la fregola del posto (fisso e ben visibile). E per quanto riguarda il posto ambito, si va dalla presidenza della Fondazione Sms al (misero) impiego da tremila euro al mese. I curricula? Non contano.
Fondazione Santa Maria della Scala. Non è ancora nata che già si è scatenata la corsa. Qualche nome per la presidenza? Roberto Barzanti, presidente della Biblioteca degli Intronati, pare si senta un po’ sottoqualificato, lì dov’è. Simone Petricci, sponsorizzato da Sclavi, e non premiato per la sua fedeltà al tempo delle elezioni, ambirebbe alla stessa posizione. Mentre se a capo della Fondazione Sms venisse messo Alfredo Monaci, si aprirebbero le porte per Lorenza Bondi, margheritina rampante, per Stefano Naldini, vicepresidente della Circoscrizione 3, e per Gabriele Chiappi, ex-circoscrizione 1, monaciano. A Piazza Duomo vorrebbe andare anche Carolina Persi, che alla Milc si sussurra possa sentirsi poco apprezzata (e poco pagata).
Se Barzanti dovesse lasciare libero il posto agli Intronati, c’è pronto per sostituirlo Giovanbattista Alfano, già candidato alle elezioni provinciali in quota Monaci. Scontento è pure Simone Vigni, segretario del Circolo del Petriccio. Ma anche Luciano Peccianti dell’IdV ritiene di poter aspirare a qualche posto di rilievo.
C’è chi è già lanciatissimo, come Giuseppe Bonura, sicuro ormai della vicepresidenza della SMS ed in procinto di divenire anche la nuova figura di spicco della cultura senese, dato che avrebbe ottenuto la benedizione del sindaco al congresso nazionale dei giovani. Sarebbe anche il nuovo luogotenente di Ceccuzzi, in sostituzione del buon Giulio Carli.
Poi ci sono quelli che tremano perché si sentono sfilare la sedia di sotto, come il presidente della Camera di Commercio, Guasconi, che verrebbe sostituito, pare, da Andrea Bellandi; oppure quelli che non hanno ancora una destinazione e non si sa cosa (e se) gli toccherà, come Benedetta Granai, che intanto è entrata nel consiglio di Mens Sana 1871.
Come detto sopra, qualsiasi posizione un po’ in vista è ambita. Torniamo quindi a parlare del Liceone, l’associazione di cui è presidente Alessandro Bellini, attivissimo nel PD, che vorrebbe una poltrona in un cda. (Bellini e Lanfranco Perrone starebbero muovendosi molto nell’area del circolo Sant’Agostino, oscurando con questo il segretario Sellani). Il Liceone sta organizzando i festeggiamenti per il 150 anni del Piccolomini: quale vetrina migliore anche per Vincenzo Coli, che dall’ufficio stampa della Provincia – che gli sta strettino vista anche l’esperienza maturata e la ormai consolidata tempra intellettuale – potrebbe aspirare a passare a qualche incarico più importante, oltre ad essere nella Fondazione Cinema di Antonio Sclavi? Considerando che quasi tutti i notabili senesi sono usciti dal classico di Piazza Sant’Agostino, è facile pensare che anche la festa dell’anniversario si presenti come un evento da cavalcare, magari in funzione di Siena Capitale della Cultura 2019. Intanto si comincia con la presentazione di un libro il 25 maggio prossimo. Poi si vedrà.
Per finire, ci sono anche i “puniti”, quelli per i quali non c’è più spazio, quelli caduti in disgrazia perché non allineati. Non sono molti, però. Dietro ala lavagna Giacomo Zanibelli, sospeso sine die dall’incarico di segretario del Circolo di Piazza Amendola, perché non fedele alla linea del partito. Il disubbidiente – entrato in pausa di riflessione – è stato sostituito pro tempore da Graziano Battisti (ex Dsu), anche se – in realtà – il lavoro è stato dato in mano al giovane democratico Giovanni Avena (ancora in forza al Dsu).