SIENA. Abbiamo appreso con sgomento la decisione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena di interrompere i finanziamenti a Siena Biotech; sgomento non tanto sul merito, il quale non possiamo giudicare poiché tale giudizio appartiene esclusivamente all’amministrazione della Fondazione e alla sua autonomia, quanto per la velocità e nettezza con cui è stata presa rispetto al territorio e per una certa contraddittorietà con i segnali inviati precedentemente.
Abbiamo ben presente che una società di ricerca nel settore biomedico, per natura, non è una garanzia di un tempestivo ritorno economico, anche se potrebbe essere fonte di una innovazione che porta ad un grande risultato economico, così come potrebbe per anni lavorare su progetti di grande valore scientifico, senza che gli stessi possano portare ad un correlato ritorno di investimenti.
Ciò che riteniamo possibile fare, e provare a fare, è cercare di dare continuità alla azienda. In fondo, le risorse investite in questa realtà non sono state tutte impiegate per il personale (scientifico e non) e la crescita delle sue attività e dei suoi studi, ma parte di questo investimento è stato in beni strumentali preziosi e utili per il settore della ricerca nelle scienze della vita. Strumentazione e complesso di valore anche intangibile che rischiano, se non correttamente reimpiegati per lo sviluppo del settore, di essere svenduti.
Questo significa che è necessario adoperarsi anche politicamente per fare quanto possibile per evitare lo smembramento del patrimonio della Siena Biotech, cercando di valorizzarlo nell’ambito del progetto di potenziamento complessivo delle scienze della vita. L’unico modo che intravediamo per ricreare opportunità
di lavoro nel settore, dando speranza a coloro che si trovano senza un posto di lavoro, è quello di mantenere l’utilizzo dell’immobile e delle strumentazioni ivi presenti nel settore biotecnologico, permettendo ad altre aziende del settore di crescere, auspicando che le professionalità e le competenze maturate in questi anni siano elemento principale di continuità per valorizzare il personale, che in questi momenti vive il dramma della perdita del posto di lavoro.
Non dimentichiamo che Siena è un polo Biotecnologico riconosciuto a livello internazionale, e che nel nostro territorio nascono e si sviluppano decine di società del settore e che oltre ad avere un Istituto Tecnico Superiore di eccellenza dedicato all’energia ed all’ambiente, è già programmata l’apertura di un altro ITS specificamente dedicato all’ambito sanitario-farmaceutico.
Ciò che possiamo dire è che se non troviamo una soluzione di continuità (intesa come sviluppo di altre aziende ma con attività compatibili con detto settore), diminuisce ancor di più la possibilità per i lavoratori di ricollocarsi in modo adeguato.
Questo è il momento di analizzare le questioni che ci preoccupano cercando una visione di concretezza che ci porti a delle soluzioni praticabili, trasformando per quanto possibile, gli eventi in risorse. E il territorio e le sue istituzioni con la Regione Toscana, compatti, ci si devono impegnare.
Esecutivo Unione Comunale PD