Il Gruppo consiliare PD interviene sull’ordinanza anti bivacchi della Sindaco
SIENA. Abbiamo apprezzato la decisione della nuova Amministrazione nel provare a dare una prima risposta all’emergenza dei migranti Pakistani con l’immobile di Montalbuccio, dopo che da mesi solo Curia e Terzo Settore si sono impegnati in concreto sulla questione, insieme alla Prefettura e alla Società della Salute.
Ma accompagnare questa iniziativa con l’ordinanza anti bivacchi, la seconda del Comune dopo quella dell’agosto 2022, ci lascia una sensazione amara.
Se infatti c’è davvero l’intenzione di strutturare un piano di accoglienza che arrivi laddove non riescono le leggi vigenti, prevedendo anche piccoli sostegni che consentano al Terzo settore e ai Volontari di dare il minimo necessario agli ospiti della nostra città, insieme ad una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica, questo basterebbe da se’ ad evitare un’ordinanza che sanziona e non accoglie, che mortifica il valore, antico per Siena, dell’accoglienza. Accoglienza oggi dei pakistani, domani di chi arriverà a Siena e comunque di chi ha bisogno e non ce la fa, anche tra gli abitanti della nostra Città.
Non più tardi del dicembre scorso le opposizioni avevano portato la questione in consiglio comunale, ma le forze di maggioranza di allora, e di oggi, in quel momento non la vollero condividere.
La mozione si poneva come obiettivo di impegnare l’Amministrazione ad essere parte attiva per organizzare nell’attuale emergenza una risposta ai bisogni minuti dei senza dimora arrivati nella nostra Città, magari con un fondo “emergenza arrivi”, da impiegare in coprogettazione con il terzo Settore per piccole spese, igiene personale, trasporti e, dall’altra, a prevedere con urgenza un’offerta in termini di ricovero temporaneo di prima accoglienza degli ospiti nelle proprietà comunali (es., casa di Montalbuccio, casa delle Balie, etc…), oltre a programmare per il futuro investimenti mirati.
Invece, oggi si torna con un’ordinanza a trattare i ‘bivacchi’ come attentati al ‘pubblico decoro’ e alla sicurezza. Quando sul decoro c’è già il Regolamento della Polizia municipale.
Dimostrare ai cittadini di avere sotto controllo il territorio cittadino e di non lasciarne delle porzioni all’invasione degli altri, degli stranieri, non solo non risolve i disagi sia di chi risiede che di chi arriva, ma mortifica le vicende umane coinvolte.
Questa del decoro sembra un’ossessione identitaria della destra, per cui risolvere questioni estetiche è più importante che trovare soluzioni strutturali ai problemi che riguardano le marginalità sociali, cercando di renderle invisibili.
Al decoro di una città si arriva provando a dare risposte concrete ai cittadini, senno’ è solo un rimuovere gli effetti scomodi senza governarne le cause.
Siamo però fiduciosi che la nuova Sindaco potrà rivalutare con più tempo tutta la questione dell’accoglienza nella nostra Città.
GRUPPO CONSILIARE DEL PARTITO DEMOCRATICO