"Nel deserto e fatalismo dell’amministrazione comunale finalmente una voce"
SIENA. Dal gruppo consiliare Pd riceviamo e pubblichiamo.
“Quattordici mesi fa ci chiedevamo “che fine ha fatto il Biotecnopolo?” non vorremmo ora doverci arrendere a una conferma delle forti preoccupazioni denunciate, ed essere costretti a parlare al passato dei due importanti progetti Biotecnopolo e Centro Nazionale Antipandemico. Ormai è chiaro, il progetto per come inizialmente pensato avrebbe significato una irripetibile opportunità per la nostra città e i comuni contermini: costruire a Siena un distretto industriale nazionale delle scienze della vita, il che si sarebbe potenzialmente tradotto in nuove opportunità di sviluppo economico, nuova occupazione di qualità e innovazione scientifica.
Si è espresso in merito il presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del comitato tecnico scientifico del Biotecnopolo, il Prof. Franco Locatelli, presente nei giorni scorsi a Siena ad uno degli eventi della Bright Night, organizzati dall’Università di Siena. Locatelli ha giustamente ricordato che l’ambizione che c’era quando fu stanziato il finanziamento, era quella di creare per la prima volta una struttura in Italia, a valenza nazionale in grado di dare risposte emergenziali. Il presidente ha poi ribadito l’importanza che inizi al più presto un’attività in grado di connettersi con altre realtà europee, in modo che l’Italia possa nel caso di nuove e non auspicabili situazioni pandemiche dare il suo contributo e che l’eventuale risposta all’emergenza possa essere più veloce rispetto a quella al Sars Cov2. Estremamente rilevanti i riferimenti inoltre alla necessità di investire sulla ricerca in tema di antibiotico resistenze.
A più di due anni dall’approvazione del primo Statuto della Fondazione Biotecnopolo, sono pochi gli elementi di novità rispetto ad una totale incertezza sulla progettualità. Oltre ai pesanti definanziamenti, prima di 135 milioni su Biotecnopolo e Cnap attraverso l’approvazione del decreto Pnrr quater del ministro Fitto, e successivamente con il taglio dei 340 milioni in conseguenza alle modifiche apportate allo Statuto, c’è stata la nomina del direttore generale, l’approvazione dei regolamenti previsti dallo statuto, l’ipotetica individuazione di una sede di cui ad oggi non è dato sapere ubicazione e caratteristiche. All’invito di mesi fa da parte dell’allora Presidente della Provincia David Bussagli per un’azione congiunta di Comune, Provincia e Regione, di pressione verso i ministeri competenti, con l’obiettivo di ottenere risposte concrete ed una accelerazione sulla progettualità, la sindaca ha risposto che non riteneva prioritaria l’iniziativa. Inoltre il tavolo tecnico comunale che sarebbe dovuto servire al confronto con gli scienziati e imprenditori del territorio, per due volte è stato convocato e successivamente rinviato, ed anche questa azione ad oggi non è più considerata prioritaria dall’amministrazione comunale.
Ci aspettiamo dalla sindaca e dalla giunta, che finalmente siano portate all’attenzione pubblica, notizie di sviluppi concreti sull’argomento. Il centro nazionale antipandemico a Siena è ancora un progetto attuale o i pesanti tagli economici ed il prolungato stallo significheranno inesorabilmente un ridimensionamento, ed in caso affermativo quali saranno le conseguenze per la città?”.