Continua l’impegno dei Circoli e del partito nel confronto sul referendum
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SIENA. La Città si è impegnata sin da questa primavera a vivere con l’intensità che merita il referendum costituzionale del 4 dicembre, che riguarda tutti i Cittadini e il loro futuro. Per questo i tanti comitati per il Sì, il primo promosso già a maggio, le organizzazioni, le associazioni e i partiti sono tutti impegnati nel primo dovere verso il referendum: quello di favorire la conoscenza dei temi su cui verte il quesito referendario e praticare un sereno confronto.
Tutta l’Unione Comunale del PD di Siena è impegnata per il Sì ed è aperta ad approfondimenti e confronti sulla riforma costituzionale. Il prossimo appuntamento è organizzato dal Circolo PD di S. Andrea, in collaborazione con l’ANPI provinciale di Siena, per venerdì 28 ottobre, alle ore 21, dove si confronteranno le tesi del SI’ e del NO.
Sono già in cantiere i prossimi appuntamenti presso i Circoli di Palazzo Diavoli-P.zza Amendola e Petriccio-Uncinello, Le Logge e Ravacciano.
Per l’iniziativa “Un’Italia più forte per un’Europa più giusta”, anche l’U.C del PD di Siena sta organizzando la partecipazione.
“Il Pd cittadino è mobilitato per la vittoria del Sì” commenta il Segretario cittadino Alessandro Masi “il dibattito sulla Costituzione è un appuntamento straordinario, perché accompagna sempre un’evoluzione delle cose. Lo sforzo di tutti è quello che il coraggio e la responsabilità delle scelte si traduca in un progresso del dibattito politico e culturale di questo nostro Paese, e soprattutto della sua vita economica e sociale. Dopo la crisi dobbiamo riuscire ad affermare un nuovo equilibrio. Sono convinto che il voto per il SI’ sia un modo netto, soprattutto per i giovani, per prendere in mano il proprio destino ed essere in prima persona protagonisti di questo tempo.
Non si tratterà solo di sancire il superamento dell’attuale sistema bicamerale con la nascita del Senato delle autonomie locali, ridefinendo ruoli e competenze dello Stato e delle Regioni e rafforzando gli strumenti di democrazia diretta, ma soprattutto di esprimerci tutti su come si vuole andare avanti con un ruolo più deciso dell’Italia anche in Europa”.