SIENA. Dal Partito Comunista dei Lavoratori di Siena, Arezzo e Grosseto riceviamo e pubblichiamo.
“E’ di questi giorni la notizia dell’inchiesta denominata Clean City a carico dei vertici dell’ATO TOSCANA SUD e di SEI TOSCANA gestore unico del ciclo dei rifiuti per le province di Arezzo, Grosseto e Siena e di sei Comuni della Provincia di Livorno, con un bacino d’utenza complessivo di 106 Comuni Toscani .
Questa inchiesta ha portato alla luce un sistema pilotato per far ”vincere facile” la gara d’appalto, per una durata ventennale dal valore complessivo di quasi 3,5 miliardi di euro ( 170 milioni l’anno), al gestore espressione del territorio, SEI TOSCANA, raggruppamento di imprese pubblico-private con Sienambiente S.p.A. (quota societaria 24,50%) capofila del consorzio che ha partecipato alla gara e che poi si è visto aggiudicare l’appalto. Vi è da dire che L’Ato Toscana Sud è la prima Area Vasta a concludere il percorso tracciato dalla Legge Regionale n. 61/2007 che ha accorpato i bacini in 3 macro Ato e ha previsto l’individuazione di un unico gestore tramite gara. Si tratta dunque della prima gara nel settore dei rifiuti che arriva a conclusione in Toscana e una delle prime in assoluto in Italia. Il quadro normativo e gli indirizzi Regionali sono quelli di spingere per authority sempre più estese con l’obiettivo del Governatore Toscano “di lotta e di governo “ di arrivare ad un unico gestore a livello regionale per il ciclo dei rifiuti.
Ma allontanare dai consigli comunali le scelte, i controlli e le verifiche significa solo peggiorare i servizi pubblici e favorire clientele parassitarie. Ci viene da dire che se il buongiorno si vede dal mattino figuriamoci quando andranno a gara e arriveranno a conclusione le altre.
Quest’inchiesta non ci sorprende ma conferma una volta di più che questa è la normalità del capitalismo, anche quello verniciato con una patina progressista o di c.d. sinistra. La ricca e garantita torta degli appalti è oggi gestita da aziende, consorzi o cooperative che hanno sostituito negli anni la gestione diretta da parte degli Enti Locali e registriamo, come nel caso di Sienambiente S.p.A., che personale politico transitato negli anni dalle assemblee elettive sia giunto ai vertici della società, mentre qualche altro sempre dello stesso partito ha fatto il percorso inverso. Queste aziende, espressione del territorio sono foriere di consenso a livello locale per cui non meraviglia il quadro che emerge dall’inchiesta dove l’appalto tagliato su misura estrometteva di fatto dalla gara, dei colossi “stranieri” come Iren ed Hera.
Sei Toscana è un’azienda con circa 1000 dipendenti tra stipendiati e salariati, con circa 280 interinali, dove è presente una differenziazione salariale tra gli stessi operatori ecologici, dove la predominanza della componente pubblica inizialmente al 59% della società rispetto a quella privata al 41% è stata il “cavallo di troia” della politica locale per spingere verso l’ esternalizzazione dei servizi di raccolta e gestione dei rifiuti, quote ribaltate (53% contro il 47%) a favore dei privati da un semplice aumento di capitale, vista la difficile situazione economica odierna dei Comuni.
Queste sono le regole del capitalismo, non esistendo un capitalismo “buono” o “amico”.
Nell’esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori di SEI TOSCANA che in questi giorni vivono una situazione d’incertezza per il proprio lavoro ed il proprio futuro a causa dei vertici aziendali e alle scelte compiute dalla politica locale egemone, rivendichiamo come comunisti la pubblicizzazione sotto controllo operaio e popolare di tutti i servizi: rifiuti, trasporti, assistenza e sanità cancellando quelle privatizzazioni ed esternalizzazioni che hanno degradato il lavoro, peggiorato i servizi erogati, aumentandone i costi e alimentando la corruzione. Dobbiamo riportare le scelte sui servizi pubblici in ambito locale, raggruppando solo territori omogenei, costituiti da pochi Comuni, che decidono con criteri di solidarietà.
Questa è la vera priorità, non quella espressa in questi giorni dal Governatore Toscano “di lotta e di governo” che sposta lo sguardo altrove parlando di capitalismo parassitario ed invocando un unico gestore dei rifiuti per tutta la Toscana: ai vertici del ‘capitalismo parassitario’ di cui parla si trovano dirigenti che sono collocati dalla sua stessa parte.
Solo un governo dei lavoratori può far piazza pulita del malaffare”.