Il presidente dell'Abi spiega perché
ROMA. In una intervista al quotidiano “Il Mattino”, il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, si dice – a titolo personale – convinto che sia necessario rendere noti i nomi dei debitori insolventi delle banche salvate, attraverso una norma di legge.
“Io chiedo a titolo personale che vengano resi noti i primi 100 debitori insolventi delle banche che sono state salvate. Per farlo, penso al varo di una norma di legge sia per le banche risolute sia per quelle preventivamente salvate dallo Stato. Bisognerebbe cioè fare un’eccezione alle attuali regole della privacy proprio alla luce del fatto che si tratta di banche nelle quali sul piano della risoluzione o del salvataggio preventivo è intervenuto lo Stato o le altre banche e i risparmiatori. Una norma come quella proposta – spiega il presidente dell’Abi – farebbe più chiarezza e contribuirebbe anche a evidenziare più facilmente i casi di violazione di un’altra norma che si chiama mendacio bancario, attualmente vigente e che si verifica quando qualcuno prende in prestito dei quattrini raccontando cose false alla banca a cui li chiede in prestito”.
“Per me — continua Patuelli — è eticamente giusto che si vedano quali sono stati almeno i principali debitori insolventi. Io credo, però, che a livello etico le ragioni della normativa sulla privacy non sussistano, se c’è un intervento preventivo dello Stato o un intervento dello Stato per salvare una banca a carico delle altre banche concorrenti e dei risparmiatori. Se si chiede la solidarietà pubblica non ci può essere la solidarietà degli altri e il vecchio segreto bancario”.