“Per il Centro Destra esiste la necessità di una forza di rinnovamento liberal e popolare con un approccio radicale ai problemi"
Dall’inviato Giulio Losi
CATANIA. Stefano Parisi con il suo movimento “Energie PER l’Italia” ha visto crescere i consensi durante quest’ultimo anno. Prima indicato da Berlusconi come federatore, ha deciso di fare il suo cammino per costruire una forza liberale e popolare che fosse una novità politica nel panorama italiano. Silvio Berlusconi – alla perenne non ricerca di successori – è tornato in campo e indica le alleanza per il Centrodestra: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e la “quarta gamba dei liberali”. “Una brutta espressione!” dice Parisi che, piano piano, con centinaia d’incontri in tutta Italia, sta conquistando consensi e stima. Sono entrati recentemente in Energie PER l’Italia numerosi personaggi di peso. Fra i quali Maurizio Sacconi, Giovanni Negri, Mario Mori, Giancarlo Cesana. Abbiamo raggiunto Parisi a Catania in una delle tappe del suo tour nell’Isola, in preparazione delle elezioni regionali del 5 novembre.
Siamo alle ultime battute della campagna elettorale. Che è stata piena di polemiche e un po’ confusa. Che cosa ne pensa?
Parisi – Stiamo girando tutta la Sicilia. Ci sono nostri candidati ovunque. E la gente sta dando una grande risposta. I problemi sono tanti; le persone vengono ai nostri incontri, ascoltiamo, confrontiamo con tutti le nostre proposte. Non credo, quindi, che sia una campagna confusa: al contrario, c’è molta chiarezza. Abbiamo scelto Musumeci e le nostre posizioni sono molto nette.
La Sicilia è un importante banco di prova. Recentemente lei ha dichiarato che nel nostro Paese esiste un grande spazio politico. Pensa che non ci sia la necessità di costruire un Centrodestra sotto l’ala di Berlusconi?
Parisi – Il Centrodestra italiano è stato per molto tempo ispirato da Berlusconi. Appare chiaro a tutti, comunque, che esiste la necessità di una forza di rinnovamento liberale e popolare con un nuovo approccio radicale ai problemi. Il Paese attraversa una crisi profonda, sia sociale che economica. La richiesta di cambiamento è molto forte e lo si vede anche dal referendum lombardo-veneto. Di fronte a tutto ciò il problema è avere nuove energie e anche nuove soluzioni.
In passato la formula Berlusconi, però, ha funzionato…
Parisi – Certo, ma se il Centrodestra fosse lo stesso di quello che ha governato fino al 2011, credo che non sarebbe una risposta ai problemi del Paese. Il Centro Destra può vincere le elezioni ma poi bisogna governare un paese devastato da 10anni di crisi economica e dalle politiche sbagliate del Governo di Centro Sinistra
Lei ha dichiarato che non vuole cartelli elettorali sponsorizzati da Forza Italia ma che servono parole chiare, alternative al Pd. Conferma?
Parisi – Non penso che un progetto politico debba nascere come strapuntino delle forze politiche maggiori. Sia il PD che Forza Italia sono impegnate a costruire liste amiche. Non sono attratto da dinamiche di quel tipo. La politica deve vivere di persone libere che cerchino consenso con la forza delle proposte e dei loro valori.
Non vuol fare la “quarta gamba” del Centrodestra, quindi?
Parisi – Mi scusi, “quarta gamba” è un brutto termine. Voglio fare una nuova forza politica nel Centrodestra; anzi, a dire la verità, voglio fare una nuova forza politica liberale e popolare, alternativa alla sinistra.
Nel Centrodestra o anche fuori?
Parisi – L’alleanza con le forze alternative al Pd e alla sinistra è più che probabile. C’è una cosa che voglio sottolineare al di là delle formule. Deve essere molto chiaro che le politiche economiche dei prossimi anni devono cambiare in modo profondo rispetto alle politiche economiche degli ultimi vent’anni.
In che modo?
Parisi – L’Italia è l’unico paese europeo che cresce poco e, se lo fa, è soprattutto per la domanda esterna. E’ l’unico Paese tra quelli con cui competiamo dal punto di vista economico, in cui la produttività non è cresciuta. Il sistema economico si è fermato a venti anni fa, come le infrastrutture, la scuola, l’università, i servizi per l’impiego, la formazione… Tutto fermo. Oggi per affrontare i problemi che ha il nostro Paese, l’immigrazione, la sicurezza la disoccupazione stagnante, l’impoverimento della classe media, bisogna avere una visione diversa e un’energia diversa. Ci vogliono persone nuove in grado di affrontare problemi complessi. Persone esperte.
In Energie Per l’Italia sono entrate personalità di spicco. Lo considera un passo importante?
Parisi – Maurizio Sacconi, Giovanni Negri, Mario Mori, Giancarlo Cesana sono tutte persone esperte, che hanno forti energie. Ma ci sono anche tantissimi altri – meno noti al grande pubblico – decine e decine di professionisti, di medici, di avvocati, di manager, di persone che sanno come affrontare i problemi dei loro settori. Sono persone di primissimo livello. Dobbiamo riportare energie nuove nella politica. Dobbiamo rigenerare la politica che, purtroppo, è popolata di persone che non hanno più la fiducia degli italiani.
Che cosa è cambiato rispetto al passato?
Parisi – Rispetto al 1994, il Paese ha il 50% delle persone che non vota e il 30% di chi lo fa vota Movimento 5 Stelle. Questa non è la crisi del Paese, è la crisi della politica, la crisi dei due grandi partiti Forza Italia e Pd. Il tema, dunque, non è Berlusconi o il partito degli animali o la quarta gamba. Si tratta di trovare nella società, non nel palazzo, l’energia nuova per rigenerare la politica.
Non è, tuttavia, solo un fenomeno italiano. Guardiamo all’Europa…
Parisi – Non solo Europa ma anche agli Stati Uniti. I grandi partiti tradizionali di Destra, di Centrodestra, di Centrosinistra, sono tutti in crisi. Basti guardare alla Francia. Succede anche in Germania: non in modo clamoroso (grazie al loro sistema elettorale proporzionale),ma lì sia Cdu che Spd hanno perso voti in modo importante. I partiti tradizionali reagiscono alla crisi sociale e alla crisi economica con le categorie del secolo scorso. Si tratta di ricostruire un pensiero politico, di una capire dove la società sta andando, dove nasce quella rabbia che negli Stati Uniti fa votare Trump e qui fa votare Grillo. Capire quella rabbia è il primo passo per dare soluzioni.
Energie Per l’Italia si concentra sui contenuti ma il tema delle alleanze rimane sul tavolo. Parliamo, ad esempio, di Fitto. Accumunati da egual sorte rispetto a Berlusconi. Prima delfini e poi… Mi dicono che vi sentite spesso. Conferma?
Parisi – (ride) Io “delfino” non lo sono mai stato. Comunque, per tornare ad essere seri, penso che ci siano alcune forze politiche, ma forse è meglio dire alcune persone, che hanno coerenza e sono attenti ai ragionamenti che stiamo facendo. Persone che hanno l’ambizione di mettere le fondamenta di una realtà politica nuova, più che mettersi insieme per avere un seggio che garantisce Berlusconi. Fitto potrebbe essere una di queste persone. La volontà si misura con i fatti: vedremo. Noi lavoriamo da un anno per costruire questa casa: siamo già al tetto. Siamo molto presenti in tutta Italia. Chi vuol venire a costruire insieme a noi può anche metterci del suo, l’importante però è che il progetto rimanga questo.
E’ pronto per le politiche ?
Parisi – Sono convinto che Musumeci avrà un ottimo risultato. Noi con la nostra lista PER la Sicilia contribuiamo e stiamo facendo un gran lavoro. Se in Sicilia vince il Centrodestra è un buon viatico per le elezioni politiche; se, malauguratamente, dovesse vincere il Movimento 5 Stelle sarebbe un’ipoteca importante sulle elezioni politiche a livello nazionale. Qui si gioca una partita non secondaria, molto importante per la Sicilia ma anche molto importante per il Paese.
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