SIENA. “Meno di un anno fa a Siena la politica si è occupata di cultura in modo sistematico e apparentemente serio. Sembrava quasi che davvero tutti fossimo convinti che da questo settore potesse ripartire un rilancio della Città e del suo territorio. La sfida di Siena Capitale 2019 aveva messo in campo idee e progettualità che – anche nella dura dialettica politica e partitica – venivano comunque considerate e poste al primo posto dell’agenda cittadina. Oggi invece un luogo della cultura rischia di morire e nessuno ne parla, perché non è una vetrina politica come lo era Siena2019 o altre Istituzione”.
Angela Pagni, candidata del Pd al Consiglio regionale, ha incontrato nei giorni scorsi i volontari della Corte dei Miracoli per parlare della loro situazione in questi mesi ed in generale dello stato della cultura a Siena in attesa di rilancio e considerazione politica.
“La Corte dei Miracoli di Siena accoglie diciotto associazioni con settori di intervento diversi, molto specifici e soprattutto indispensabili alla formazione sociale e culturale senese. Ci si occupa di cultura, di aggregazione, ma anche di immigrazione, di accoglienza e di disabilità. Questo patrimonio è gestito da una associazione virtuosa che negli ultimi anni si è impegnata per risolvere le problematiche pregresse dovute ad un contratto d’affitto che oggi va rivisto e riformulato completamente”.
“Dopo il rischio di sfratto immediato, scongiurato per poco, c’è adesso il tempo per aiutare questa importante realtà del territorio che spesso surroga nella attività istituzioni pubbliche o più ricche di lei. La Corte è un bene per la città, non a caso ha ospitato anche i commissari europei durante la visita ufficiale in vista dei risultati della candidatura dello scorso ottobre. Per tutti questi motivi io chiedo alla politica cittadina e regionale, ai candidati ed agli amministratori: troviamo una soluzione duratura o una collocazione diversa. La Regione dovrà intervenire, sia nell’ottica di rilanciare Siena Capitale ed il suo proclamato ma dimenticato “piano b”, e sia nei rapporti con la Asl per coprire i debiti pregressi e trovare un affitto adeguato da qui in avanti”.
“Io farò la mia parte, come mi auguro che facciano i politici senesi, i consiglieri comunali eletti che in questi giorni tanto sono intervenuti su programmi politici del passato senza però confrontarsi con problemi reali e concreti come quello della Corte dei Miracoli. Se oggi possono dire di aver tolto “il Santa Maria della Scala da appetiti mercantili” pur difendendo e chiedendo in ogni modo uno statuto che è un approdo certo per certi appetiti, è perché la memoria è corta e gli interlocutori del mondo della cultura non sono ritenuti sufficientemente importanti. Ecco, non voglio che la Corte dei Miracoli resti ancora in secondo piano, non voglio che un servizio come quello che offre gratuitamente alla città sia abbandonato solo perché non è una vetrina politica come una battaglia sul Santa Maria o un braccio di ferro in consiglio comunale. Non lo voglio e mi impegnerò in Consiglio regionale affinché non sia mai più così”.