SIENA. “Il nostro paesaggio genera benessere economico per tutto il territorio. Questo è un punto fondamentale in quanto il turismo è un’attività economica in grado di creare crescita ed occupazione. Questo è un settore che può fare da moltiplicatore alla crescita se accompagnato da una strategia complessiva. Le terre di Siena sono da sempre conosciute come terre straordinarie, caratterizzate da vitalità e ricchezze di giacimenti culturali, armonia del paesaggio, tradizione enogastronomica, tuttavia credo sia necessario, prima di promuovere un’ immagine e quindi parlare di brand, creare un’ identità del territorio. È qui che la politica deve intervenire promuovendo un quadro di cooperazione tra PMI e amministrazioni pubbliche”.
Angela Pagni, candidata del Pd al Consiglio regionale toscano, interviene riguardo allo sviluppo in chiave turistica del territorio, proponendo maggiore integrazione tra amministrazioni e imprese, aumentando l’attenzione e l’informazione in chiave strategica.
“Non è possibile creare alcuna immagine senza una decisione strategica sui contenuti dell’ identità del territorio, su come questo vuole essere percepito. È linfa vitale attuare programmi sostenibili dove ogni soggetto abbia un ruolo e una responsabilità precisi, collaborando quindi in funzione di interventi di sviluppo mirato. La provincia di Siena deve ragionare sul proprio posizionamento e sulla propria adeguatezza in funzione dell’accessibilità, attività e assistenza. È necessario quindi investire nei collegamenti – quindi infrastrutture – nella formazione degli operatori turistici, nella costruzione di strutture culturali permanenti. Per tutta la provincia si nota una carente segnaletica sia in riferimento alle aziende turistiche presenti, sia degli itinerari, come ad esempio quelli cicloturistici. Purtroppo, dopo l’infelice scelta di abolire le APT, la promozione organizzata è venuta meno. L’ informazione è diventata poco accessibile sia al turista ma anche alle strutture stesse. Le proloco cercano di mettere una toppa a questa mancanza organizzativa ma purtroppo le loro risorse economiche finanziare non permettono loro di affrontare numerosi e soprattutto complessi progetti di promozione, dove è necessaria un’ interazione tra pubblico e privato. Quello che gli operatori ed i turisti chiedono è un cambio di marcia che miri ad una partecipazione tra imprese, amministrazioni e associazioni verso la costruzione di un nuovo progetto. È necessario mettere in discussione la legge regionale 42, al fine di dare un segnale contro ogni forma di abusivismo che danneggia il settore turistico ma soprattutto l’immagine del nostro territorio. La regione deve finanziare attività che riguardano scambi di buone pratiche, analisi, conferenze, seminari, azione di collaborazione tra diversi operatori di servizi. L’obiettivo e quello di rendere il Turismo uno tra i punti centrali delle politiche di sviluppo come lo sono l’artigianato e l’ agricoltura”.