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ROMA. Mentre Fausto Panetta, vicedirettore generale di Bankitalia, dichiara che la ricapitalizzazione di Mps è ua vicenda “Chiusa, manca solo il consenso formale della Dg Comp della Commissione Ue” ed il responsabile della vigilanza Carmelo Barbagallo afferma che con l’operazione sulle banche venete è stato possibile avere le risorse di Atlante per cartolarizzare il Monte dei Paschi di Siena, “Dubbi non ve ne sono”, il ministro Padoan parla della banca senese e di quelle venete.
“La storia del Montepaschi – ha detto il ministro – è totalmente indipendente, è un’altra macchina. Nel caso di Mps stiamo perseguendo una ricapitalizzazione preventiva pienamente all’interno delle regole europee e il caso è differente perchè Montepaschi è una banca che si sostiene perfettamente da sola, il che che non era invece il caso delle due banche venete, come è menzionato chiaramente nella dichiarazione della Bce”.
Padoan nega recisamente che vi siano ulteriori esborsi per i contribuenti. “Come ho detto, l’ammontare di risorse accantonate per questa operazione era già stato scontato a dicembre, così questo non è denato pubblico aggiuntivo prelevato dal contribuente”.
“Il Monte dei Paschi – ha spiegato il ministro – sta per completare le operazioni che secondo le regole e le istituzioni europee sono richieste per assicurare la sostenibilità di lungo termine del Monte dei Paschi; da come la questione è stata strutturata con le istituzioni europee inizieremo la fase nella quale lo stato entrerà nel capitale e inizierà una fase nella quale per un certo lasso di tempo, che spero sarà il più breve possibile, Mps avrà abbastanza capitale per avere una sostenibità a lungo termine molto solida. Quando questa sarà raggiunta lo stato semplicemente uscirà dal Monte Paschi che andrà sul mercato per raccogliere capitali”.
La prospettiva auspicata da Padoan per Mps è che lo Stato esca il prima possibile, non appena sarà assicurata alla banca una sostenibilità di lungo termine.