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MILANO. Il presidente uscente di Mps, Massimo Tononi, a margine dell’esecutivo dell’Abi ha risposto”Ne stiamo parlando” ad una domanda sui tempi di presentazione del piano industriale. Nessuna indicazione, invece, sui possibili esuberi che potrebbero superare le 5.000 unità: “preferisco non commentare”, ha detto.
Nel question time alla Camera il ministro Padoan ha asserito che la scelta del nuovo ad di Montepaschi è avvenuta senza alcuna interferenza del governo ma solo sulla base delle procedure previste dalla banca. Le dimissioni di Fabrizio Viola, pertanto, vanno lette come un segnale di discontinuità rispetto al passato per facilitare la realizzazione del nuovo piano industriale. “Il segnale di discontinuità faciliterà la realizzazione del nuovo piano industriale, la finalizzazione ottimale della più grande operazione di cartolarizzazione di sofferenze avvenuta in Italia e lo sviluppo di una banca rinnovata e sostenibile. Adesso si prospetta un nuovo aumento di capitale. La realizzazione dell’operazione dell’ammontare di 5 miliardi comporta un piano che dovrà essere in discontinuità rispetto al piano in base al quale era stato presentato al mercato da poco più di un anno l’ultimo aumento di capitale”, ha spiegato il ministro.
Sulla scelta di Marco Morelli ha precisato che “è avvenuta sulla base delle procedure previste dalla banca per la sua successione. La cooptazione con attribuzione delle deleghe è avvenuta con unanime consenso del cda. Segnalo che la nomina del nuovo ad sarà soggetta alla valutazione della Bce che si esprimerà nelle prossime settimane”, ha concluso.
Secondo quanto riporta Milano Finanza, nei giorni scorsi Morelli si sarebbe già attivato all’estero per sondare i mercati. “Per l’aumento di capitale, infatti, l’intenzione sarebbe quella di dare la priorità all’individuazione degli anchor investor, ovvero quei due o tre investitori internazionali che potrebbero entrare nel capitale della banca senese prima della ricapitalizzazione. Comunque la precondizione per un’alleanza sarà la condivisione di un piano industriale, almeno nelle sue linee generali”.
Con un “in bocca al lupo” per l’aumento di capitale l’ad di Ubi Banca , Victor Massiah, ancora una volta ha negato un interesse per il Monte: “abbiamo sempre ribadito che siamo interessati solo a situazioni che oggettivamente creano valore e che siano possibili per la nostra dimensione”.