SIENA. Della serie: “Scioperiamo finchè non vi stringerete la mano”.
E’ con questo monito che prenderà corpo venerdì 11 giugno la singolare iniziativa di protesta dei dipendenti della FAU, i quali manifesteranno tutte le loro preoccupazioni davanti all’azienda che sono intenzionati a salvare, decisi a far sentire la loro voce e a non essere più spettatori passivi di una situazione paradossale che si trascina ormai da tempo e della quale potrebbero essere i primi a farne le spese, dovuta a dissidi e contrasti familiari interni alla proprietà dell’azienda di Asciano, nota principalmente per la produzione di segnaletica stradale.
Un’azienda che la FIOM CGIL di Siena e i lavoratori stessi ritengono in grado di esprimere un forte potenziale, vista la caratteristica versatilità di questa tipologia di attività, ma che rischia di spengersi all’improvviso per l’incapacità dei soci – tutti legati fra loro da rapporti di parentela – di prendere indispensabili quanto impellenti decisioni condivise, cercando viceversa di superare quelle che sembrano più che altro sterili contrapposizioni evocative di liti condominiali, che opinioni diverse sulle strategie industriali da assumere.
E’ sulle strategie e sugli indirizzi da prendere che i lavoratori chiedono da tempo risposte alla FAU, per garantire continuità ad un’azienda nata oltre cinquant’anni fa e che oggi dà lavoro a più di 70 dipendenti.
Un’azienda che lavorando principalmente per committenti importanti come Autostrade, Ferrovie, Poste e Enti Locali, e visti i tagli economici anche sul fronte delle infrastrutture, se non riesce a ricompattarsi al suo interno, non avrà nessuna possibilità di superare la crisi generale che pur fa sentire pesantemente i suoi riflessi anche in questa realtà, facendola piombare inevitabilmente a picco, grazie anche a questa assurda e incomprensibile vocazione suicida, trascinandosi dietro purtroppo il futuro di tanti lavoratori e lavoratrici.
E’ con questo monito che prenderà corpo venerdì 11 giugno la singolare iniziativa di protesta dei dipendenti della FAU, i quali manifesteranno tutte le loro preoccupazioni davanti all’azienda che sono intenzionati a salvare, decisi a far sentire la loro voce e a non essere più spettatori passivi di una situazione paradossale che si trascina ormai da tempo e della quale potrebbero essere i primi a farne le spese, dovuta a dissidi e contrasti familiari interni alla proprietà dell’azienda di Asciano, nota principalmente per la produzione di segnaletica stradale.
Un’azienda che la FIOM CGIL di Siena e i lavoratori stessi ritengono in grado di esprimere un forte potenziale, vista la caratteristica versatilità di questa tipologia di attività, ma che rischia di spengersi all’improvviso per l’incapacità dei soci – tutti legati fra loro da rapporti di parentela – di prendere indispensabili quanto impellenti decisioni condivise, cercando viceversa di superare quelle che sembrano più che altro sterili contrapposizioni evocative di liti condominiali, che opinioni diverse sulle strategie industriali da assumere.
E’ sulle strategie e sugli indirizzi da prendere che i lavoratori chiedono da tempo risposte alla FAU, per garantire continuità ad un’azienda nata oltre cinquant’anni fa e che oggi dà lavoro a più di 70 dipendenti.
Un’azienda che lavorando principalmente per committenti importanti come Autostrade, Ferrovie, Poste e Enti Locali, e visti i tagli economici anche sul fronte delle infrastrutture, se non riesce a ricompattarsi al suo interno, non avrà nessuna possibilità di superare la crisi generale che pur fa sentire pesantemente i suoi riflessi anche in questa realtà, facendola piombare inevitabilmente a picco, grazie anche a questa assurda e incomprensibile vocazione suicida, trascinandosi dietro purtroppo il futuro di tanti lavoratori e lavoratrici.