Il gruppo replica agli attacchi del Pd in merito a coerenza e discontinuità
SIENA. Giulio Carli in un’intervista a La Nazione chiedeva a quelli di Ora Siena di fare autocritica. Su cosa non riusciamo a capire, non solo perché il discorso si è fermato lì come se noi dovremmo sapere. Non è così. Del resto non potrebbe essere altrimenti visto che, nonostante lo avesse promesso ad alcuni di noi, si e guardato bene di incontrarci! Questa ormai è storia vecchia.
Non ci resta che tirare a indovinare. Forse di avere, durante la giunta Cenni, accettato che Ceccuzzi ci tirasse costantemente alle gambe? E lavorasse per un dopo Cenni a propria immagine e somiglianza con gli esiti che abbiamo visto? Fare autocritica per aver comunque accettato, sia pur con qualche mugugno, la scalata a sindaco di Ceccuzzi senza primarie? Di essersi comunque messi a disposizione dei nuovi assessori?
Se questa è l’autocritica richiesta, non abbiamo difficoltà a farla.
Se invece pensassero che il problema sarebbe costituito dal fatto che, nel nostro cammino, ci siamo incontrati con nuovi “compagni” di viaggio, appena scaricati dall’allora sindaco, e con altre persone, il discorso cambia.
Altri dovrebbero fare autocritica, per esempio, per com’è stata arrogantemente gestita la partita del bilancio.
Il momento verrà, nel quale dovrà essere chiesto scusa per le dietrologie assurde che avete professato e di cui altri sono rimasti vittima. Aspetteremo.
Contemporaneamente, sempre dal Pd, sia pur in tono minore, per capirsi quelli della Martinella, si preoccupano delle coerenze e soprattutto delle amicizie nuove di Ora Siena.
Rimproverano in particolare di sostenere un candidato a sindaco, Eugenio Neri, che non potendo essere attaccato direttamente, avrebbe l’atroce difetto di essere sostenuto da una compagnia variegata e “non discontinua”. E chiedono con quale cuore quelli di Ora Siena che si definiscono di sinistra possano sostenerlo.
La risposta potrebbe anche essere semplice e persino banale. Il nostro cuore e lo stesso che ci ha portato a sostenere Bersani, alle ultime elezioni, lo stesso che sosteneva insieme a Berlusconi il governo Monti.
Non basta? Vedremo quanti accordi il Pd dovrà fare con il Pdl se vorremo sbloccare lo stallo italiano.
Potremmo continuare. Con “53100”, dove pure vi sono esponenti del Pdl, Ceccuzzi e altri potevano dialogare… in quel caso nessuna incoerenza, si tratta di apertura!
Per salvare la propria giunta Ceccuzzi poteva tentare campagne acquisti in campo avverso, era bisogno di legittima sopravvivenza!
Propongono l’eterna disputa della pagliuzza e della trave. Della geometria variabile, del colore del gatto, dell’amico del nemico.
Le loro riflessioni ci sembrano solo un modo per distogliere l’attenzione dai loro problemi. Dallo scontro interno ormai insanabile e dalle divisioni che non trovano più neppure copertura da mozioni e correnti nazionali.
Prima di cercare coerenze nazionali e di coscienza politica in altri cerchino la propria. Difficilmente la troveranno in uno scontro ormai tra opposte fazioni.
Auguri comunque. Noi semplicemente ci siamo tirati fuori e per tempo, motivando le nostre ragioni, che sono pubbliche.
Se ci avessero dato ascolto, avrebbero fatto un’altra strada, oggi saremmo tutti a un altro punto.
Ora Siena