Il candidato a sostegno del candidato Massimo Sportelli affronta il tema della partecipazione popolare
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SIENA. In politica si sente spesso parlare degli strumenti di partecipazione popolare, ma poi nella realtà la discussione risulta sterile e quasi accademica.
Lo Statuto del Comune di Siena prevede, ad esempio, l’istituto del Referendum consultivo ad iniziativa popolare che può essere proposto da almeno 1200 cittadini residenti al fine di indirizzare le scelte dell’Amministrazione su decisioni che riguardano la vita della città ed il suo sviluppo con esclusione di alcune materie (es. provvedimenti concernenti il bilancio, urbanistica, Palio), ma utilizzabile per assumere altre rilevanti decisioni quali, ad esempio, la pedonalizzazione di determinate zone, gli interventi per decongestionare il traffico o, ancora, la trasformazione di aree cittadine.
Ciò trova fondamento nei principi della Carta europea dell’autonomia locale alla quale il nostro Paese ha aderito con la sottoscrizione di una specifica convenzione ratificata con la Legge 30 dicembre 1989, n. 439.
Ma se questo è il quadro, quante volte abbiamo visto utilizzare questo strumento nel Comune di Siena?
Eppure il referendum garantisce una modalità di esercizio della sovranità che, almeno in astratto, dovrebbe favorire una democrazia di maggiore intensità in quanto facilita il coinvolgimento del popolo in decisioni che altrimenti spetterebbero agli organi della rappresentanza politica.
Questo istituto va, pertanto, inteso come un correttivo della democrazia rappresentativa, volto ad impedire un eccessivo scollamento tra i rappresentati e i rappresentanti che, altrimenti, potrebbe portare ad una rottura del rapporto tra elettori ed eletti, già in atto se si considera il progressivo aumento dell’astensionismo.
Pertanto, anziché temere che determinati strumenti possano nuocere alla democrazia rappresentativa, sarebbe sempre opportuno tener presente che il ricorso al referendum può favorire la stessa tenuta del sistema di rappresentanza politica, consente alle forze di governo di rinforzare la propria legittimazione, permette l’accrescimento del tasso di democraticità delle decisioni politiche fondamentali ed il controllo dello strapotere della maggioranza.
E’ per queste ragioni che come candidato della lista SPQS a sostegno di Massimo Sportelli desidero impegnarmi affinché questo ed altri principi di partecipazione popolare previsti dal nostro programma elettorale trovino effettiva attuazione estendendo la partecipazione dei cittadini.
A tal riguardo ritengo un limite dello Statuto comunale il fatto che lo stesso, diversamente da quanto avviene in altri comuni, non prevede la possibilità di estendere la partecipazione referendaria ai sedicenni ed ai diciassettenni. Una modifica in tal senso sarebbe una iniziativa importante per coinvolgere maggiormente nella vita pubblica i nostri giovani che rappresentano il futuro della città.
Gianni Onorati, candidato nella lista SPQS per Massimo Sportelli Sindaco