SIENA. Che nella nostra città si stia vivendo un momento di forte crisi è ormai percepito dalla gran parte dei cittadini. Che Siena nel suo insieme stia dando l’immagine di una città immobile è percepito anche fuori dai nostri confini. Ma la presenza di comportamenti che richiamano un passato che pensavamo dimenticato, indice di una regressione in atto, è un po’ troppo.
Eppure la conferenza stampa tenuta mercoledì dagli organi del PD dentro il Palazzo Pubblico, in una commistione partitica-istituzionale, sa tanto di un ritorno agli anni in cui Partito e Istituzione comunale erano la stessa cosa; quando si mettevano insieme gli amministratori ed i dirigenti di Partito per offrire una immagine di compattezza, più che di competenza.
Uno stereotipo che pensavamo superato, perché oramai non sostenuto dai fatti e, come sul tema dell’Urbanistica, denota una crisi qualitativa degli amministratori, che porta ai forti ritardi accumulati da quando Valentini è diventato sindaco.
Ritardi che noi di Nero su Bianco, insieme ad altri, compreso parti della maggioranza, abbiamo da tempo denunciato. Oggi vengono alla luce del sole tutti i problemi conseguenti alla mancata elaborazione di un nuovo Regolamento Urbanistico e dai limiti che emergono nel tentativo di derogare il vecchio strumento ormai fuori legge. Quanto affermato dal Sindaco e dal suo partito è l’ennesima promessa che non verrà rispettata. Valentini ne ha già collezionate tante. Che i tempi esposti non verranno rispettati lo sa il Sindaco e chi del PD conosce la materia. Un nuovo strumento urbanistico, per la complessità dell’elaborazione, per i percorsi obbligati di partecipazione, per i necessari pareri, per i tempi da lasciare all’esame dei cittadini ed alle loro osservazioni, non si potrà concludere prima che Valentini termini il suo mandato (2018). Allora perché prendere in giro i senesi? E gli alleati di governo, esclusi da questa kermesse, cosa pensano? Al Sindaco, che si è ripreso la delega dell’urbanistica, resterà tutta la responsabilità dei danni cagionati ad un settore in forte crisi e per non aver prodotto nulla in 5 anni, salvo qualche variante.
Anni che si dimostreranno lunghi da recuperare per le ripercussioni che ci saranno in perdita di addetti nel settore dell’edilizia e per le difficoltà che avranno i tanti professionisti in attesa da tempo che si smuova qualcosa sui progetti presentati.
In questi giorni presenteremo un accesso agli atti per conoscere in maniera precisa il parere della Regione Toscana sulla questione.
Questa situazione ci riporta alla mente, purtroppo, un aforisma di Nicolás Gómez Dávila (filosofo colombiano) “ Convocare un’assemblea che proponga riforme per evitare una catastrofe è il mezzo più efficace per renderla inevitabile”.
“Nero su Bianco!”