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SIENA. Il sindaco Valentini è oggi l’unico candidato del PD e se continua così ha buone possibilità di essere rieletto per guidare la città per altri cinque anni. Non sarà facile infatti trovare un’altra figura disponibile come lui a lasciare la guida delle scelte politiche ad altri per dilettarsi a curare la propria immagine e cogliere ogni possibile occasione per “mostrarsi”. Talvolta anche in veicoli poco adeguati.
Ha programmato con cura il lancio dell’ultimo anno, lasciando i fondi per fare qualche opera pubblica solo prima delle elezioni, nel tentativo di recuperare il gradimento dei senesi. Ma mentre è impegnato in questa gestione del Comune da campagna elettorale, lascia ad altri le strategie e gli assestamenti politici che dovrebbero raccogliere il consenso dei senesi l’anno prossimo. Così quella giunta che per anni è stata il suo castigo, con assessori che hanno fatto solo presenza, oggi è in metamorfosi secondo le evoluzioni del mercato: c’è chi esce dal PD ed offre al solito consigliere regionale – il renziano Scaramelli – l’opportunità di chiedere il licenziamento del vicesindaco, costringendo Siena Attiva a “porre la fiducia” sul finemandato Valentini. Chi con fare “sportivo” aderisce pubblicamente a gruppi di opposizione.
Questo, unito alle vecchie figure del PD, che tutta Siena vorrebbe dimenticare e che – ancora una volta – si ripresentano rinnegando il passato (Dalema e Bersani) per salire nel carro, ancora affollato, del rottamatore fiorentino. Alla faccia del rinnovamento! Valentini intanto non pone parola su questo restyling della maggioranza, impegnato com’è a giocare nel proprio orticello mediatico. Forse Bruno non ha capito che non tutta la politica corre (menomale) su facebook.
NERO SU BIANCO