La lista che sostiene Sportelli pensa che si possano generare posti di lavoro e riscontri economici
SIENA. Le opere d’arte senesi da restaurare vengono portate altrove in Italia, soprattutto a Firenze mentre nella nostra città ci sono esperti restauratori costretti ad emigrare verso altre realtà italiane. E a Siena abbiamo molta parte del patrimonio artistico che necessiterebbe urgentemente di manutenzione e restauro.
Ci siamo chiesti: ma non si può far incontrare la nostra città con il mondo del restauro affinché si possa creare un settore capace di generare volumi economici e posti di lavoro?
La risposta è Sì. Per questo il candidato a Sindaco Massimo Sportelli ha inserito nel suo programma elettorale l’attivazione di una scuola di restauro nella nostra città. Qualche pallido tentativo di portare a Siena il restauro nel passato c’è stato, ma senza una forte convinzione e infatti senza risultato. Anche perché dare vita a una scuola non è cosa semplice. Ma allora cosa si può fare?
Innanzi tutto dobbiamo partire dalla constatazione che Siena ha uno spazio, punto cardine della nostra città, il Santa Maria della Scala, difficile da replicare in altre realtà italiane. Questo luogo ha già le caratteristiche e la predisposizione per diventare punto di riferimento dell’arte del restauro; ha solo bisogno di essere valorizzato: gli ambienti stessi e quello che contengono sono essenza vitale per l’arte. Un laboratorio quindi che non ha bisogno di essere creato, ma Siena lo ha già.
Il “Santa Maria” è il luogo ideale per corsi e laboratori, che possono divenire, come accade in altre contesti culturali, elementi di turismo settoriale e di divulgazione. Gli ampi spazi dell’ex Ospedale potrebbero anche essere “affittati” temporaneamente, quali laboratori per certe opere di maggiore pregio o dimensioni, in luoghi serviti da impianti specifici di climatizzazione, sicurezza, ecc.
Per rispondere alle esigenze provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni investire in questo settore con la formazione di apposite figure professionali, può essere una risposta in grado di cogliere le sfide dei mutamenti in atto nel contesto occupazionale della nostra città. La nostra proposta per dare vita a una Scuola di Restauro, è di attuare un progetto a piccoli passi, per step successivi, dove però ognuno di essi è già un traguardo. Un punto di partenza può essere instaurare un rapporto fattivo con l’Università degli Studi di Siena, patrimonio di conoscenza scientifica e didattica anche in questa materia, che può tradursi in una collaborazione per l’istituzione e l’organizzazione di corsi con possibilità di attivazione immediata come potrebbero essere le Summer and Winter School, anche di respiro internazionale. Una volta consolidato questo percorso, può essere prevista l’istituzione di un corso Master sul Restauro, con obiettivo finale un vero e proprio Corso di Studi Universitario di riferimento nazionale e internazionale, richiamando utenza italiana, ma anche straniera, bacino quest’ultimo con alto potenziale, tra l’altro inesplorato, perché fortemente attratto dalla storia e dalla cultura italiana e senese medievale e rinascimentale.
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