L’avvocato Maria Isabella Becchi, candidata consigliera comunale, critica sugli impegni delle istituzioni nelle vicende Bassilichi e Nexi
SIENA. Ancora un futuro di incertezza per tanti lavoratori della nostra città. La vicenda Bassilichi sta ancora creando preoccupazione per molte famiglie senesi – interviene così l’Avv. Maria Isabella Becchi, candidata per la riconferma di consigliera comunale di Nero su Bianco.
Per quello che ci risulta il gruppo Nexi Spa dopo aver rilevato Bassilichi avrebbe deciso nel proprio piano industriale di dividere l’azienda in tre parti.
Per quanto riguarda il contesto senese: la sede posta in Pian del Casone sarebbe interessata dalla cessione del ramo d’azienda ad Ausilia, società che detiene il 60% di Fruendo. Per quella della Tognazza una piccola parte rimarrebbe all’interno di Nexi, mentre il grosso dei dipendenti che lavora nel call-center sarebbe destinato ad una “newco” che per il momento deve nascere e della quale è ancora tutto da sapere.
Specialmente tra questi ultimi lavoratori c’è molta incertezza, sia per la sede, ma soprattutto per il mantenimento dell’attuale contratto di lavoro. L’Avv. Becchi prosegue sostenendo che i sindacati venerdì prossimo, 6 aprile, si incontreranno con l’azienda per chiedere tutela per tutti i dipendenti. All’orizzonte si profila anche l’ipotesi di un’uscita volontaria incentivata.
La consigliera Becchi si chiede “a cosa sono serviti gli interventi del mese di febbraio, in piena campagna elettorale, del Sindaco Valentini e del Ministro Padoan i quali dichiararono che grazie al loro intervento la Bassilichi aveva mantenuto i contratti di servizio e la conseguente occupazione?
Come spesso è accaduto si è trattato solo della solita promessa elettorale? Padoan è stato rieletto e di Bassilichi si sarà subito dimenticato.
Da troppo tempo – conclude la consigliera Becchi – tante battaglie per il mantenimento di posti di lavoro a Siena vengono combattute nella quasi totale indifferenza delle istituzioni, che sono tempestive nell’esprimere solidarietà, promettere impegni, salvo poi, nei luoghi che contano, impegnarsi poco e non far sentire la loro voce e quando ci provano mostrano di non aver alcuna capacità ed autorevolezza nell’influire su scelte che incidono profondamente sul tessuto occupazionale ed economico di Siena.