SIENA. Autoregolamentazione e collaborazione fra tutti i protagonisti (Comune, Magistrato delle Contrade, Comitato per la tutela del Palio), fiducia e rispetto da parte delle autorità dello Stato: queste le parole d’ordine per difendere la nostra Festa. Si è discusso molto su come adattare le normative nazionali alle peculiarità del Palio e della Festa tutta. Chiari i problemi di gestione delle emergenze nella Piazza del Campo gremita. Dobbiamo quindi fare i conti con regole di pubblica sicurezza ogni giorno più rigide e stringenti, frutto di questi tempi sempre più incerti e insicuri.
Ci risulta che inizialmente fossero state avanzate richieste tali da stravolgere la Piazza, diminuendo di molto il numero degli spettatori, a discapito dunque dei contradaioli che abitualmente assistono alla corsa proprio dalla conchiglia. L’idea che ci siamo fatti da quanto letto sui giornali locali era che i Priori fossero stati lasciati soli a controbattere decisioni dall’aspetto di vere e proprie imposizioni. L’apertura completa dei vicoli e la riduzione drastica degli spettatori in Piazza avrebbero comportato uno svilimento delle nostre tradizioni che il mondo contradaiolo, lasciato solo dall’amministrazione comunale in questa trattativa con gli organi statali, non poteva condividere.
Il sindaco è l’organizzatore della Festa e le Contrade ne sono le protagoniste, ma non si può chiedere ad esse di sostituirsi a chi, invece, dovrebbe tutelarne storia, tradizioni e valori. Se ora il sindaco si è deciso a prendere in mano la situazione e a cercare soluzioni accettabili lo dobbiamo, probabilmente, ancora una volta alla campagna elettorale che lo vede candidato del PD locale.
Fondamentale che provvedimenti e modifiche siano concertati e condivisi tra il Sindaco ed il Magistrato delle Contrade, mentre l’attuale Sindaco cerca di concentrare tutta l’organizzazione della Festa su di sé nonostante la sua scarsa conoscenza di essa, non capendola e non riuscendo a difenderla. E’ oltremodo singolare che sulla sicurezza vi sa stata una chiara sottovalutazione, l’ennesima riguardo al mondo paliesco. Nessuno può chiedere a un Sindaco di contrapporsi allo Stato, ma di cercare soluzioni che seguano le leggi vigenti e nello stesso tempo soddisfino la città questo sì, facendo da tramite tra Prefettura e Priori, nella necessità sia di garantire la sicurezza che di non snaturare la Festa.
Siena ha bisogno di una figura autorevole che conosca le tradizioni e l’attuale amministrazione ha completamente tradito questa legittima aspettativa. Uno dei principali compiti del nuovo Sindaco dovrà essere quello di rapportarsi con le autorità statali (Prefetto, Questore, Magistratura) rappresentando con autorevolezza la nostra comunità, spiegando loro cosa sono per i senesi il Palio e le Contrade, rassicurando sulla capacità di autoregolamentazione. Il nuovo Sindaco dovrà creare una struttura adeguata, fatta di persone in grado di gestire qualsiasi situazione, integrando se necessario l’ufficio competente. Dovrà essere poi l’Assessore alla Giustizia Paliesca a catalizzare l’attività della Festa intorno al suo operato, con attenzione per la fase sanzionatoria secondo logiche conosciute e oggettive, cui si potrà discostare solo in caso di situazioni con caratteristiche peculiari. Riscoprire l’importanza di queste figure eviterà, tra l’altro, di assistere nuovamente alle numerose “giornalate” scandalistiche su questo o quell’episodio di Palio sperando che il Sindaco sia protagonista in positivo, anziché inopportuna causa della gogna mediatica.
Maria Isabella Becchi – Davide Ciacci (Nero su Bianco)