Lo afferma Francesca Borghi, candidata al Consiglio Comunale nella lista
SIENA. Da Francesca Borghi, candidata al Consiglio Comunale di Siena nella lista Nero su Bianco, riceviamo e pubblichiamo.
“C’è una precisa volontà del Comune di Siena di fare cassa attraverso gli autovelox. Infatti la segnalazione della loro presenza è al limite minimo delle prescrizioni di legge. Se tali strumentazioni devono servire a far sì che i cittadini mantengano una velocità adeguata aumentando in tal modo la sicurezza stradale e riducendo i rischi il solo modo perché ciò accada è che gli autovelox siano ben segnalati. Ma così non è perché le finalità sono ben altre. Giustificato dunque che sulle pagine della cronaca locale di questi giorni vi siano prese di posizione sulla questione, in particolare riguardo ai due autovelox posti sulla tangenziale est e sulla Cassia sud in località Colle Malamerenda.
L’istallazione di autovelox dovrebbe essere preceduta da un’attenta analisi delle criticità esistenti nella circolazione stradale, utilizzando i controlli elettronici solo su strade ad elevata sinistrosità. E non risulterebbe che la tangenziale abbia queste particolari caratteristiche, ma sembrerebbe essere stata scelta solo per i lunghi rettilinei che la contraddistinguono. Le finalità vessative e di rimpinguare le casse comunali, che l’utenza ben avverte, sono evidenziate e palesate dalle modalità di segnalazione di tali dispositivi.
Viene spontaneo chiedersi come mai sulla Siena- Firenze e sulla Siena- Grosseto i cartelli che avvertono della presenza di queste apparecchiature sono di grandi dimensioni e con scritte ben visibili mentre, al contrario, quelli installati dal Comune sono dei piccoli rettangoli individuabili con difficoltà. Per renderli più visibili anche e soprattutto di notte, queste installazioni possono essere integrate dal segnale stradale luminoso con messaggio variabile previsto dall’art. 1, 1° co. lett. b e 3° co. del D.M. 15/8/2007 a cui rimanda, su questo specifico aspetto, l’art. 4.1 del successivo decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti n.282 del 13 giugno 2017. E’ pur vero che queste specifiche prescrizioni attribuiscono all’ente installatore una facoltà e non costituiscono un obbligo.
Ma perché non esercitare anche questa possibilità? Sulla stessa Cassia sud, per esempio, in località Ponte d’Arbia, il Comune di Monteroni d’Arbia ha addirittura posizionato, collocandoli in progressione di avvicinamento all’autovelox, ben cinque segnali stradali verticali di presegnalazione integrati anche da segnaletica orizzontale. Ma evidentemente al Comune di Siena fa più comodo che gli autovelox restino ben nascosti e costituiscano una vero e proprio balzello per i cittadini (incremento multe + 145%) e non un servizio finalizzato alla sicurezza stradale. Su queste problematiche è necessario avviare un approfondito dibattito che mi impegno a portare quanto prima all’attenzione del nuovo consiglio comunale”.