SIENA. Il presidente della Fondazione Monte dei Paschi ci aveva già sorpreso per la sua decisione di chiudere i secolari rapporti istituzionali tra la Banca e la citta di Siena, per il tramite del Comune, escludendo così la collettività senese da ogni valutazione sul futuro del Monte dei Paschi. Siena che fino a qualche tempo fa era la proprietaria della banca più antica del mondo, oggi è sta messa fuori della porta, con la scusa della malapolitica.
Oggi leggiamo sulla stampa che Marcello Clarich, che si fida ciecamente del management che guida MPS, ha espresso dubbi sulla permanenza a Siena della sede e della Direzione Generale. Siccome i senesi sulla loro pelle hanno imparato che è facile passare dai dubbi alle negative certezze, e che lo spostamento di tante attività da Siena a Milano, divengono più una prova che una coincidenza, temiamo che Clarich verrà ricordato, oltre che per aver chiuso il cordone ombelicale tra il Monte e la Città, anche per aver permesso di cancellare lo storico legame del Monte con questo territorio. Lo spostamento della sede della Banca e del centro decisionale è l’ultimo tassello del clamoroso esproprio operato ai danni dei senesi.
Sarà interessante vedere se i cittadini di Siena, eredi di un tesoro accumulato in secoli di onesto lavoro, continueranno a restare in questo singolare ed impressionante silenzio.
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