E' il pensiero dei Coordinamenti RSA Banca Monte dei Paschi

SIENA. Le troppe esternazioni a vari livelli sulla vicenda MPS, effettuate da soggetti più o meno qualificati a parlarne, si sono sprecate in quest’ultimo periodo. Il clima di incertezza sul processo di autorizzazione dei Monti Bond da parte della UE, ed il confronto riservato tra gli interlocutori istituzionali chiamati a decidere in proposito generano incertezze e timori tra i Dipendenti della Banca. Le recenti affermazioni di Almunia sulla necessità di un aumento di capitale ben oltre le previsioni e della necessità di un ulteriore taglio dei costi, dimostrano come la strada del risanamento sia ancora lunga e faticosa, appesantiscono ulteriormente il clima in Azienda.
In questa difficilissima situazione si inseriscono anche altri elementi, questa volta da parte sindacale, come le iniziative di lotta e gli scioperi proclamati recentemente dalla FISAC CGIL che, non prendendo atto del profondo cambiamento del contesto e della reale situazione della Banca, appaiono orientati al recupero di un passato oramai impossibile da ripristinare, portando così i Lavoratori ad uno scontro senza prospettive.
Come FABI-FIBA-UGL-UILCA, pur non condividendo ovviamente le iniziative sopra descritte, vorremmo tuttavia conoscere quali soluzioni veramente alternative al taglio dei costi, previsto nell’attuale Piano Industriale, vengono proposte da chi contesta i contenuti dell’Accordo 19 dicembre 2012, a meno che non si voglia tornare a parlare, come fu fatto nelle Assemblee di inizio anno, di aumento indiscriminato delle giornate di solidarietà e di ulteriori decurtazioni – temporanee o meno – alla retribuzione diretta dei Dipendenti; interventi che invece i Lavoratori, oggi come allora, non sarebbero in grado di sopportare.
Come è stato già detto all’Amministratore Delegato Viola, nell’incontro sulla semestrale di agosto, le scriventi OO.SS ribadiscono che non saranno tollerate ulteriori misure di contenimento dei livelli occupazionali e retributivi, rispetto a quelle già previste nel Piano Industriale e codificate nell’Accordo 19 dicembre 2012. I dati di Bilancio, infatti, dicono chiaramente che l’obiettivo preventivato dal Piano stesso – pari a 300 milioni di euro di riduzione del costo del personale – sarà raggiunto già entro il 2013.
Poiché il costo degli errori della passata gestione non può e non deve gravare solo sui Dipendenti, è necessario proseguire, senza indugio, sulla strada già avviata del risanamento, senza ricorrere, inoltre e come già più volte denunciato dalle scriventi OO.SS., a pressioni commerciali eccessive e fuori luogo, accompagnate spesso da intimidazioni neanche troppo velate, che stanno purtroppo contribuendo – in modo significativo – a peggiorare il clima interno.
Per uscire dalla drammatica situazione che il Monte dei Paschi sta attraversando è importante, inoltre, che l’Azienda esplichi fino in fondo un ruolo attivo rispetto al corretto svolgimento delle relazioni sindacali, implementando il previsto confronto sullo stato di avanzamento dei progetti di ristrutturazione organizzativa ed operativa, e dando attuazione in tempi rapidi a tutti i demandi dettagliati nell’Accordo 19 dicembre 2012, i quali, una volta ben definiti e codificati, costituiranno la base per il rinnovo del prossimo CIA.
Con riferimento, infine, alla procedura di cessione di ramo d’azienda delle attività di Back Office del Consorzio Operativo, prevista dal Piano Industriale e da espletare secondo le previsioni di legge e di contratto, indipendentemente dalle volontà delle OO.SS, la Direzione ha più volte confermato la decisione di andare avanti con il progetto mediante la selezione definitiva dei partners qualificati, oramai giunta alle fasi finali. Pertanto, nelle prossime settimane, le scriventi OO.SS. saranno impegnate a declinare in termini concreti ed esigibili le garanzie occupazionali, contrattuali e salariali, già oggi codificate in forma preventiva nell’Accordo 19 dicembre 2012.
Per questo motivo risulta fondamentale il completamento del percorso intrapreso sulle modifiche statutarie dei Fondi Pensione e della Cassa Mutua, in modo da migliorare le tutele per i Colleghi interessati, che potranno così rimanere Iscritti a questi Enti, continuando a beneficiare delle relative prestazioni anche nella nuova società.
Come si può capire da quanto detto, FABI-FIBA-UGL-UILCA continuano a lavorare per la ricerca delle migliori soluzioni contrattuali e delle migliori tutele possibili, in questo momento, per i Colleghi tutti.
Colleghi che stanno contribuendo, con i loro sacrifici, alla realizzazione di un pesante Piano Industriale finalizzato a rilanciare l’Azienda sebbene essa necessiti di un deciso cambio di rotta sotto il profilo commerciale, organizzativo e manageriale, per completare il percorso di risanamento intrapreso.Questo atteggiamento responsabile di tutto il Personale dipendente dimostra ai Clienti di MPS ed ai mercati che l’azienda, grazie soprattutto a loro, è ancora viva e crede fortemente nel suo futuro.
In questa difficilissima situazione si inseriscono anche altri elementi, questa volta da parte sindacale, come le iniziative di lotta e gli scioperi proclamati recentemente dalla FISAC CGIL che, non prendendo atto del profondo cambiamento del contesto e della reale situazione della Banca, appaiono orientati al recupero di un passato oramai impossibile da ripristinare, portando così i Lavoratori ad uno scontro senza prospettive.
Come FABI-FIBA-UGL-UILCA, pur non condividendo ovviamente le iniziative sopra descritte, vorremmo tuttavia conoscere quali soluzioni veramente alternative al taglio dei costi, previsto nell’attuale Piano Industriale, vengono proposte da chi contesta i contenuti dell’Accordo 19 dicembre 2012, a meno che non si voglia tornare a parlare, come fu fatto nelle Assemblee di inizio anno, di aumento indiscriminato delle giornate di solidarietà e di ulteriori decurtazioni – temporanee o meno – alla retribuzione diretta dei Dipendenti; interventi che invece i Lavoratori, oggi come allora, non sarebbero in grado di sopportare.
Come è stato già detto all’Amministratore Delegato Viola, nell’incontro sulla semestrale di agosto, le scriventi OO.SS ribadiscono che non saranno tollerate ulteriori misure di contenimento dei livelli occupazionali e retributivi, rispetto a quelle già previste nel Piano Industriale e codificate nell’Accordo 19 dicembre 2012. I dati di Bilancio, infatti, dicono chiaramente che l’obiettivo preventivato dal Piano stesso – pari a 300 milioni di euro di riduzione del costo del personale – sarà raggiunto già entro il 2013.
Poiché il costo degli errori della passata gestione non può e non deve gravare solo sui Dipendenti, è necessario proseguire, senza indugio, sulla strada già avviata del risanamento, senza ricorrere, inoltre e come già più volte denunciato dalle scriventi OO.SS., a pressioni commerciali eccessive e fuori luogo, accompagnate spesso da intimidazioni neanche troppo velate, che stanno purtroppo contribuendo – in modo significativo – a peggiorare il clima interno.
Per uscire dalla drammatica situazione che il Monte dei Paschi sta attraversando è importante, inoltre, che l’Azienda esplichi fino in fondo un ruolo attivo rispetto al corretto svolgimento delle relazioni sindacali, implementando il previsto confronto sullo stato di avanzamento dei progetti di ristrutturazione organizzativa ed operativa, e dando attuazione in tempi rapidi a tutti i demandi dettagliati nell’Accordo 19 dicembre 2012, i quali, una volta ben definiti e codificati, costituiranno la base per il rinnovo del prossimo CIA.
Con riferimento, infine, alla procedura di cessione di ramo d’azienda delle attività di Back Office del Consorzio Operativo, prevista dal Piano Industriale e da espletare secondo le previsioni di legge e di contratto, indipendentemente dalle volontà delle OO.SS, la Direzione ha più volte confermato la decisione di andare avanti con il progetto mediante la selezione definitiva dei partners qualificati, oramai giunta alle fasi finali. Pertanto, nelle prossime settimane, le scriventi OO.SS. saranno impegnate a declinare in termini concreti ed esigibili le garanzie occupazionali, contrattuali e salariali, già oggi codificate in forma preventiva nell’Accordo 19 dicembre 2012.
Per questo motivo risulta fondamentale il completamento del percorso intrapreso sulle modifiche statutarie dei Fondi Pensione e della Cassa Mutua, in modo da migliorare le tutele per i Colleghi interessati, che potranno così rimanere Iscritti a questi Enti, continuando a beneficiare delle relative prestazioni anche nella nuova società.
Come si può capire da quanto detto, FABI-FIBA-UGL-UILCA continuano a lavorare per la ricerca delle migliori soluzioni contrattuali e delle migliori tutele possibili, in questo momento, per i Colleghi tutti.
Colleghi che stanno contribuendo, con i loro sacrifici, alla realizzazione di un pesante Piano Industriale finalizzato a rilanciare l’Azienda sebbene essa necessiti di un deciso cambio di rotta sotto il profilo commerciale, organizzativo e manageriale, per completare il percorso di risanamento intrapreso.Questo atteggiamento responsabile di tutto il Personale dipendente dimostra ai Clienti di MPS ed ai mercati che l’azienda, grazie soprattutto a loro, è ancora viva e crede fortemente nel suo futuro.
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