Associazioni e cittadini si sono riuniti per parlare dello studio di fattibilità
I presenti hanno espresso unanimemente gravi preoccupazioni circa l’impatto che la grande volumetria in cemento avrebbe sull’area verde dello stadio ricompresa all’interno della cinta muraria cittadina, fra la Fortezza Medicea e la Basilica di San Domenico. Un ambiente unico ed eccezionale creato negli anni ’20 grazie all’intreccio fra lo spazio naturale di un podere e il cauto intervento dell’uomo per realizzare il campo di calcio, che offre al turista e al tifoso che assiste alle partite uno spettacolo particolarissimo.
Vogliamo cancellare questa bellezza e unicità, che sono il nostro grande patrimonio da offrire alla primaria fonte di reddito oggi della città che è rappresentata dal turismo?
I presenti hanno concordato anche sulle ricadute per il traffico della zona, che vedrebbe un aumento esponenziale di veicoli privati su via Diaz e via Battisti, con conseguenze anche sulla viabilità limitrofa.
Preoccupazione desta la grande volumetria prevista, perché la realizzazione dei lavori comporterebbe uno scavo di 15 metri su via XXV aprile con l’abbattimento dei grandi alberi che la costeggiano, pericolosamente vicino alla base della Fortezza Medicea che si troverebbe poi a pochi metri una parete di cemento alta 4 metri. Un danno ambientale irrimediabile, tanto più se l’opera dovesse incontrare ritardi, come è facile ipotizzare data la scarsa affidabilità del piano finanziario, basata sulla vendita di 1200 fra garages e posti auto, mentre in città da anni quelli esistenti sono rimasti invenduti. Stessa sorte per la grande area commerciale prevista, che non solo snaturerebbe con un outlet e negozi in franchising il carattere tradizionale delle botteghe cittadine, ma le metterebbe in grandissima difficoltà minacciandone la stessa sopravvivenza.
Alcuni dei presenti, tifosi appassionati della Robur, hanno confermato che le sorti della squadra non sono collegabili ad un simile progetto edilizio, sproporzionato rispetto alle dimensioni della città e insostenibile dal punto di vista finanziario e ambientale, ma anche poco sicuro per gli spettatori delle partite. Secondo una valutazione comune la permanenza dello stadio al Rastrello appare compatibile con la realizzazione di quanto previsto dal Regolamento Urbanistico relativamente al Parco Urbano, che dovrebbe riguardare tutta la zona compresa la Lizza e la Fortezza in un quadro di riqualificazione complessiva.
Le associazioni presenti all’incontro effettueranno nelle prossime settimane le necessarie consultazioni interne, mentre invitano altre organizzazioni, gruppi e singoli cittadini che condividono queste idee a partecipare e far sentire la propria voce, anche nei riguardi del Comune di Siena che dovrà assumere decisioni in merito.