Lo ha confermato Profumo all'uscita dal cda di Mps

SIENA. L’ormai ex-presidente di Mps Alessandro Profumo ha incontrato i giornalisti al termine del Cda, ha ribadito che sono in corso i contatti con i giapponesi di Nomura per trovare una soluzione sul derivato Alexandria “sapendo però che per la situazione di Nomura, che è coinvolta in procedimenti penali dal nostro punto di vista sensibilmente più complessi di quelli di Alexandria, l’obiettivo resta quello di chiudere in modo coerente con questa situazione. Ci stiamo lavorando. Comunque vada, alla fine, al momento in cui si arriverà alla chiusura, da Alexandria avremo un impatto positivo sul capitale della banca”.
Profumo ha commentat i risultati della semestrale: “I risultati mi sembrano molto buoni, la liquidità deriva dal fatto che la struttura ha fatto un ottimo lavoro e si vedono i risultati. La banca ha rapporti molto forti con la clientela e ha una rete fenomenale – ha aggiunto -. Si vede quello che noi diciamo da un po’ di tempo e che ha iniziato produrre risultati visibili”.
“Se Mps non avesse avuto la cura che ha avuto e la capacità di fare il percorso fatto”, ha aggiunto Profumo. “Siamo stati capaci, con le nostre gambe e con quelle del mercato di tornare a essere una banca totalmente privata. E questo è un dato molto importante perché se non fosse accaduto continuo a essere convinto che ci sarebbe stato un impatto sull’intero sistema”.
Un partner per Mps? “Ci possono essere punti di vista diversi. Per il Paese sarebbe importante un Monte dei Paschi parte di un terzo grande polo italiano. Per Siena sarebbe più interessante avere un azionista estero perché, chiaramente, facendo parte di un grande polo italiano si perderebbe l’identità senese: io sono un cittadino italiano”, ha detto.