SIENA. Il Gruppo MPS sta vivendo una fase estremamente delicata che vede al centro del confronto sindacale una serie di tematiche che hanno un notevole impatto sulla vita dei lavoratori: gestione del Piano Industriale e dei processi di ristrutturazione societaria, organici, vendita degli sportelli, premio aziendale, pressioni commerciali .
In questo quadro si inserisce il rinnovo delle cariche nella Deputazione MPS, principale azionista della Banca. Abbiamo seguito il dibattito che ha interessato prima il Consiglio Comunale e poi il Consiglio provinciale e che ha visto l’approvazione da parte di entrambi di un “documento di indirizzo”. Tale documento rappresenta una sorta di mandato per i nuovi organi da parte degli Enti territoriali che sono alla base della Fondazione stessa. E’ secondo noi importante la valutazione positiva dell’acquisizione da parte della Banca MPS del pacchetto azionario di Antonveneta “poiché ha permesso di accrescere il perimetro della Banca MPS, rompendo quell’isolamento che nel passato aveva portato a reiterate pressioni che avrebbero disegnato, qualora accolte, una situazione nella quale sarebbe stato impossibile conservare l’indipendenza strategica”.
Il documento sottolinea poi come interesse primario per la collettività senese il mantenimento anche per il futuro di tale indipendenza.
Riteniamo totalmente condivisibile questa impostazione così come la necessità di confermare il radicamento sul territorio, perché non sfugge a nessun lavoratore come la diversità di approccio a certe problematiche e le particolari condizioni di lavoro, sicuramente più favorevoli che nel resto del settore, derivino principalmente dalla “anomalia” di questa Azienda posseduta nella sua maggioranza dalla Fondazione.
Inoltre è importante che vengano individuate come risorse primarie: il personale, la clientela, una dimensione etica di fare banca.
Naturalmente sarà nostro compito verificare nel tempo che le priorità individuate vengano rispettate e che le relazioni sindacali siano adeguate a portare avanti certe istanze, sicuramente in linea con questo indirizzo.
Auspichiamo che il Comune e la Provincia non dimentichino ciò che hanno approvato a grandissima maggioranza e che, soprattutto, nel momento delle nomine non mettano a repentaglio l’autonomia della Fondazione, in considerazione anche del pericolo che potrebbe derivare alla Banca nel momento delicato in cui deve portare avanti l’attuazione del Piano Industriale.
In questo quadro si inserisce il rinnovo delle cariche nella Deputazione MPS, principale azionista della Banca. Abbiamo seguito il dibattito che ha interessato prima il Consiglio Comunale e poi il Consiglio provinciale e che ha visto l’approvazione da parte di entrambi di un “documento di indirizzo”. Tale documento rappresenta una sorta di mandato per i nuovi organi da parte degli Enti territoriali che sono alla base della Fondazione stessa. E’ secondo noi importante la valutazione positiva dell’acquisizione da parte della Banca MPS del pacchetto azionario di Antonveneta “poiché ha permesso di accrescere il perimetro della Banca MPS, rompendo quell’isolamento che nel passato aveva portato a reiterate pressioni che avrebbero disegnato, qualora accolte, una situazione nella quale sarebbe stato impossibile conservare l’indipendenza strategica”.
Il documento sottolinea poi come interesse primario per la collettività senese il mantenimento anche per il futuro di tale indipendenza.
Riteniamo totalmente condivisibile questa impostazione così come la necessità di confermare il radicamento sul territorio, perché non sfugge a nessun lavoratore come la diversità di approccio a certe problematiche e le particolari condizioni di lavoro, sicuramente più favorevoli che nel resto del settore, derivino principalmente dalla “anomalia” di questa Azienda posseduta nella sua maggioranza dalla Fondazione.
Inoltre è importante che vengano individuate come risorse primarie: il personale, la clientela, una dimensione etica di fare banca.
Naturalmente sarà nostro compito verificare nel tempo che le priorità individuate vengano rispettate e che le relazioni sindacali siano adeguate a portare avanti certe istanze, sicuramente in linea con questo indirizzo.
Auspichiamo che il Comune e la Provincia non dimentichino ciò che hanno approvato a grandissima maggioranza e che, soprattutto, nel momento delle nomine non mettano a repentaglio l’autonomia della Fondazione, in considerazione anche del pericolo che potrebbe derivare alla Banca nel momento delicato in cui deve portare avanti l’attuazione del Piano Industriale.