Nulla da dire da parte di Marignani sulle nomine scaturite per la Deputazione amministratrice che, secondo il PdL "rispondono pienamente ai requisiti richiesti e sono certamente il risultato di un cambiamento del metodo con cui si deve procedere per questo tipo di scelte nella nostra provincia e che passa anche dal rispetto e dal riconoscimento istituzionale dei ruoli rispettivamente ricoperti".
Richiamando la crisi contingente Marignani si augura che la Fondazione Mps "sia strumento efficace di crescita con ricadute positive per tutta la collettività senese. In Toscana e anche nella nostra Provincia servono istituzioni bancarie che abbiano rapporto con le espressioni rappresentative della comunità locale e regionale, con il territorio, con gli enti locali e regionali".
Ulteriore augurio: "trasparenza, dialettica politica e costruttivo confronto nell'interesse di una Banca che deve consolidarsi e crescere".
Infine "ai nuovi membri delle Deputazioni della Fondazione, ed in particolare a coloro che sono stati indicati in rappresentanza di un’area politica oggi minoritaria a Siena ma maggioritaria nel Paese, Giampaolo Brini ed Enrico Bosi, vanno i migliori auguri di buon lavoro del Popolo della Libertà della provincia di Siena”.
Di diverso tenore l'intervento della Lega Nord in merito alle nomine della Fondazione. Un intervento che evidenzia la distanza sempre maggiore tra il Carroccio ed il PdL che anzi non viene nascosto dagli esponenti della Lega.
Il comunicato stampa del direttivo provinciale leghista prende le mosse da una ferma critica alla "incomprensibile riconferma di Mancini alla Presidenza – ovvero della persona (mancante dei requisiti richiesti dallo Statuto della Fondazione MPS per ricoprire tale carica) la quale, forse senza nemmeno accorgersene, è riuscita ad avallare la scelta di depatrimonializzare la Banca MPS e conseguentemente la Fondazione MPS, ovvero sperperare tutte le ricchezze che il territorio di Siena aveva accumulato in secoli di storia e di oculata gestione dei suoi Enti – le nomine siano iniziate (e finite) col piede sbagliato".
"Quando si capirà che certi incarichi si danno solo a chi li merita ed a chi ha un'indipendenza di pensiero e reddittuale che non li renda succubi del potere pur di durare e mantenere elevato il proprio reddito?" scrive il direttivo del Carroccio.
"Un amaro pensiero è rivolto ai 16 della Deputazione generale, tra i quali figurano anche (poche) persone che riteniamo in possesso di buone qualità, addirittura superiori a quelle dei personaggi da loro nominati nella Deputazione Amministratrice – prosegue il comunicato stampa della Lega – per questo ci aspettiamo che, dopo essere stati utilizzati come "marionette" per portare avanti un atto di così basso livello e, come detto, offensivo della Città di Siena, abbiano il coraggio e la dignità personale di dimettersi dal loro incarico e denunciare le pressioni e gli "inciuci" che hanno caratterizzato tutto il passaggio delle nomine che, anche per l'inedito rinvio dovuto al perdurare delle contrattazioni e delle spartizioni, costituisce l'ennesima vergogna della inadeguata classe politica che governa attualmente la nostra Città, tutta impegnata nell'affermazione personale e/o del proprio gruppo, senza tenere in alcun conto le esigenze e le attuali difficoltà economiche dei comuni cittadini".
"Occorre sottolineare come queste nomine in Fondazione MPS abbiano definitivamente sancito la scomparsa del PDL locale e l'ininfluenza dei propri dirigenti: basti pensare che i nominativi portati e sostenuti dal Coordinamento Provinciale del Popolo delle Libertà sono stati tutti scartati e che la nomina nei "sei" di Bosi, arrivato addirittura da Firenze, sia stata chiaramente paracadutata ed imposta da logiche regionali e nazionali, capaci di risuscitare anche gli "esuli fiorentini" che, quasi sicuramente, faranno tutto fuorché il bene del nostro territorio. Come possono, i semplici e comuni cittadini, elettori del PDL, continuare a votare un Partito che si è dimostrato succube non solo del PD (tant'è che possiamo dire che PDL e PD, a Siena, sono praticamente la stessa cosa), ma anche delle volontà imposte dal proprio Regionale e dal proprio Nazionale, senza un briciolo di autonomia dirigenziale e politica?"