Per il candidato sindaco è "La richiesta di un dialogo diverso"
SIENA. Signor Porciatti, accolgo con favore le sue 10 domande poste da “libero pensatore”, come lei stesso si è definito. Prima di rispondere, tuttavia, mi preme sottolineare un particolare significativo. Il suo intervento diretto e competente è la prova che i senesi non hanno solo a cuore il futuro della loro città, cosa di cui nessuno avrebbe mai dubitato. A mio giudizio, gli aspetti più interessanti che trapelano dalla sua nota sono due. Il primo è la volontà di partecipare attivamente al cambiamento ed alla discussione pubblica sulle prospettive di Siena. Il secondo, ma non per questo meno importante, è la ricerca di un contatto diretto, di una conversazione uno a uno con la politica. Due dati da cui partire per fondare un nuovo modo di dialogare con i cittadini. Detto questo, ripropongo lo schema da lei creato, a cui ho affiancato le mie risposte.
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Come sarà composta la sua Giunta operativa?
In un momento di crisi e dissesto generalizzato, tre sono le caratteristiche imprescindibili della squadra dell’amministrazione: alto profilo, onestà e competenza. Il Comune e la città si trovano di fronte a problemi mai affrontati. Ecco perché queste caratteristiche possono costituire una solida base da cui partire.
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Come intende risanare i conti del Comune (tenendo fermi due punti intoccabili: assistenza agli anziani ed asili nido)?
In primo luogo attraverso una razionalizzazione della talvolta bizantina macchina amministrativa pubblica. Concordo comunque con Lei quando afferma la necessità di tenere più che presenti le esigenze sociali. Lo scopo è migliorare l’efficienza e ridurre i costi, non comprimere i servizi. Il Comune deve concentrare le sue energie e le sue risorse per mantenere il tessuto sociale e la credibilità come città solidale. Da sempre Noi ci impegniamo a erogare servizi alle fasce più deboli della popolazione come a tutti i cittadini
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Come intende creare quei posti di lavoro che stanno mancando nella nostra Comunità?
La crisi di MPS ha due ripercussioni sulla città. Da un lato, significa minaccia di carenza diretta di posti di lavoro. Dall’altro, deprime la principale fonte di finanziamento e credito per le imprese, che a sua volta genera emergenza nell’impiego. Questo impone un piano per la creazione di quell’humus fertile necessario alla nascita di vera imprenditoria senese (indipendentemente dai settori produttivi)
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Come vede il rilancio e la riqualificazione del Centro Storico?
Il “rilancio del centro storico” implica molte sfaccettature. Una Carta di Convivenza del Centro Storico è prioritaria, per fare in modo che sia fruibile nei due sensi. Dal punto di vista abitativo, intendiamo condurre uno studio sugli immobili sfitti, in modo da poter agire per rendere conveniente una loro locazione a chi al momento è in cerca di alloggio. Dal punto di vista economico, il rilancio del centro storico non può prescindere dalla rivalutazione del comparto culturale
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Come intende agire nei confronti della Fondazione MPS e quindi, indirettamente, sulla Banca?
La Fondazione incarna lo storico legame tra Siena e la Banca. E’, o dovrebbe tornare ad essere, il patrimonio della comunità. Ho già proposto il ricambio all’interno della Deputazione Generale, troppo accondiscendente verso il soggetto controllato e verso le pressioni della partitocrazia.
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Come intende affrontare la situazione del complesso del Santa Maria della Scala?
Il Santa Maria della Scala è uno scrigno naturale, ma tuttora incompleto. La sua totale ristrutturazione è necessaria per consentire di collocare tesori altrettanto preziosi al suo interno. Tesori di cui a Siena non vi è certo penuria. Tuttavia, l’arte senese da sola non basta. Ci sono grandi musei internazionali che cercano partner in Italia per l’organizzazione di esposizioni in collaborazione, e un set come quello del Santa Maria fa gola ai più grandi soggetti. Inoltre, la sua azione di faro della cultura e della civiltà senesi potrà finalmente essere assolta solo se verrà concepito come un luogo di contaminazione tra cultura ed opportunità di rilancio economico. L’ultima funzione da implementare nel Santa Maria, ma non per questo la meno importante, è quella di museo didattico.
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Cosa intende suggerire al Rettorato della nostra Università, per il rilancio di questa importantissima Istituzione?
In questi giorni, il responso della Corte dei Conti ha certificato lo status di squilibrio nei bilanci. Nessuna azione di lungo respiro può prescindere dal risanamento dei libri contabili. Il risanamento, sebbene sia un passo irrinunciabile, non può e non deve essere condotto richiedendo sacrifici ad una sola categoria.
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Cosa intende suggerire per sfruttare al meglio le eccezionali conoscenze ed eccellenze presenti al Santa Maria alle Scotte?
La valorizzazione del Santa Maria alle Scotte passa attraverso una riqualificazione strutturale. Un radicale miglioramento dell’accessibilità per anziani e per persone con disabilità. Inoltre, è necessaria una verifica critica sui percorsi clinici e sull’accreditamento strutturale che sia incentrata sul controllo della qualità dei servizi e dei luoghi. Il Policlinico delle Scotte può e deve perseguire la sua doppia valenza di ospedale locale e centro di alta specializzazione medica a livello nazionale e internazionale. In questa seconda prospettiva, occorre favorire convenzioni paritarie con altri centri di eccellenza per permettere uno stabile e proficuo scambio di esperienze.
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Come intende razionalizzare la miriade di compartecipate della Amministrazione Cittadina?
Per operare dei cambiamenti, è necessario conoscere molto bene i dettagli. Ecco perché, prima di qualunque intervento, è necessario uno studio che valuti la situazione delle partecipate in termini di redditività. Una volta completata l’analisi, si potranno mettere all’opera i necessari correttivi guidati dall’unico scopo di minimizzare gli sprechi di denaro pubblico e massimizzare il numero e la qualità dei servizi offerti
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Ed infine, in ultimo, ma primo per importanza, come intende reimpostare il Turismo? Per trasformarlo da Turismo estivo “mordi e fuggi” in un Turismo stanziale e distribuito in tutto l’arco dell’anno. E, in questo senso, ha intenzione di coinvolgere le Contrade?
La de-stagionalizzazione del turismo è una delle priorità. Per giungere a questa ambita meta, occorre creare un calendario di eventi (mostre, iniziative di vario genere) in grado di attrarre flussi anche al di fuori dei periodi di maggiore affluenza. Ma questo non basta. I flussi turistici si orientano verso luoghi in cui “abitare “ temporaneamente, ovvero identificarsi con la cultura e le tradizioni locali. Occorre creare il terreno fertile per questo tipo di turismo. Aumentare la vivibilità della città , mostrare le prerogative culturali della storia di Siena , creare percorsi tra arte , storia , documentaristica e “bien vivre”. Per raggiungere questi obiettivi, vi sono alcuni strumenti che Siena deve ancora implementare, nonostante sia già da tempo una meta turistica. Uno di essi è la “carta del turista”: un pacchetto di sconti per i trasporti, biglietti di musei e manifestazioni e tutte le agevolazioni possibili per i visitatori. Inoltre, turismo è sempre più sinonimo di on-line. Ecco la necessità di un portale istituzionale che annoveri tutte le strutture ricettive cittadine.
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Conclusioni
La città sta vivendo un cambiamento epocale. Una svolta che è appena iniziata, ed in cui effetti a lungo termine non sono interamente prevedibili. Per fare in modo di gestire questo cambiamento, anziché subirlo, è necessario che Siena raccolga tutte le sue anime, indipendentemente dalle obsolete, superate e anacronistiche diversità del passato. La città ha in sé le forze necessarie per costruirsi un futuro. A patto di ricostituire quello spirito unitario che ci ha contraddistinto nei secoli.
Eugenio Neri