Il parere del leader dell
SIENA. (m. b.) Si è discusso per ore ed ore, oggi pomeriggio, senza sosta, sui testi presentati dalla maggioranza e dalla minoranza nel Consiglio Comunale Straordinario su Banca e Fondazione. La maggioranza alla fine ha bocciato il testo d’indirizzo urgente sul 4%, appellandosi al principio “no all’ingerenza della politica nella Banca”. L’opinione di Eugenio Neri sulla questione:
La principale motivazione della maggioranza per il voto contrario al vostro Ordine del Giorno è stato “l’ingerenza della politica nella Banca”. Dov’è per lei il confine tra un testo d’indirizzo e un’ingerenza della politica?
“La politica non ‘ingerisce’ mai, a meno che non prenda esempio dalla precedente amministrazione. Si occupa, partecipa, dice la sua, questo non è negativo; è quando non dice la sua, come è successo oggi, che si crea il disastro. E si lasciano persone come i deputati della Fondazione – che il Sindaco stesso ha considerato delegittimata, perché nella loro mozione l’attuale Fondazione è delegittimata – ad agire come vuole”.
Perché, per lei, la difesa del 51% era un’ingerenza, mentre la difesa del 4% no?
“Il 51% è finanza da circolo Arci. A parte il fatto che non ho mai partecipato alla decisione, e a suo tempo ero contrario, le percentuali non sono tutte uguali. Si tratta di capire qual è l’interesse di Siena. Chi ha difeso il 51% non capisce niente di banca, e adesso vuole spiegarci come si fa. La cosa gravissima è che il Sindaco, prima ancora che finisse il Consiglio Comunale, ha rilasciato dichiarazioni destabilizzanti sul titolo Mps. Meno male che i media sono già abituati ai suoi cambiamenti di opinione, soprattutto sulla banca che lui dice di difendere”.
Quindi, secondo lei il Comune è legittimato a dare alla Fondazione un indirizzo di carattere tecnico?
“È qui riunito proprio per dare un indirizzo tecnico, funzione che gli è propria, poi è chiaro che le responsabilità sono individuali; ma la politica deve dare un indirizzo. L’ingerenza era quella del tempo di Ceccuzzi, anzi – come dice Aurigi – è la banca che ha digerito la politica”.