Esternalizzare è un termine terrificante riferito ad esseri umani, commenta il candidato sindaco
SIENA. Chi saranno i nuovi libici per la banca di Profumo?
Se avevo dei dubbi su cosa chiedere al dr. Profumo in merito alla attuale situazione del Monte dei Paschi, leggendo le sue dichiarazioni sul New York Times (http://www.nytimes.com/2013/02/23/business/global/the-patron-of-siena-monte-dei-paschi-stumbles.html?pagewanted=1&ref=business), tutto è più chiaro.
Quello che non è chiaro affatto è cosa abbia in mente Profumo per la nostra banca. Padre di un piano industriale senza anima, sulla base del quale sono stati richiesti ai dipendenti sacrifici e consegnate indietro solo incertezza del futuro e precarietà del presente, il dr Profumo procede inesorabile in un piano che solo lui conosce fino in fondo.
In nessuna istituzione, tantomeno in una banca, è ipotizzabile un risanamento con i soli tagli e nessuna prospettiva di rilancio e di motivazione dei dipendenti: questo è quanto di quel piano conosciamo ed abbiamo visto, ma poi? Al giornale statunitense, oltre a far passare i tagli dei dirigenti come una ripulitura dai manager connessi alla politica, il Dr Profumo non esclude la possibilità che la banca venga venduta. Questa è una affermazione veramente sorprendente e spettrale! Non nuovo a queste operazioni, ci auguriamo che anche questa volta venga lui riservato, qui a Siena, il trattamento che ebbe nel 2010 all’Unicredit, quando sorprendente vendette al governo libico considerevoli quote della banca. Di qui la domanda: a chi vuole vendere la banca? Lo dica chiaro e subito. Sono i lavoratori e i cittadini che se lo chiedono e che si aspettano ogni giorno sorprese da questo signore.
Nella sua intervista il dr Profumo dice : “il ruolo del Monte dei Paschi sarà di essere una buona banca, non saremo datore di lavoro di ultima istanza, non saremo prestatore di ultima istanza. Saremo una buona banca. Questo basta”.
Allora ci dica se, “un datore di lavoro di ultima istanza”, considera i lavoratori come un fattore di rischio. “Esternalizzare” è un termine terrificante riferito ad esseri umani con famiglie ed impegni pregressi (oltre 1000 dipendenti)! Si diano a queste persone garanzie sulla sede di lavoro e sul fatto che la cessione non rappresenti l’anticamera di un licenziamento “legalizzato”. Ammetta che questa operazione di “ripulitura”, inutile in termini economici, prelude alla vendita.
Continuare il totale blocco dei finanziamenti alle attività imprenditoriali, inoltre, vuol dire far morire imprese sane, gettare sul lastrico un numero pazzesco di famiglie, affossare definitivamente Siena e produrre nuovi danni alla banca che non riuscirà a recuperare quanto dato fino ad oggi. Questo è trasformare un credito in un “credito di ultima istanza”!
Il Monte deve tornare a svolgere il suo lavoro di banca che eroga credito alle aziende meritevoli. Questo sarebbe dimostrare di essere una buona banca, questo basterebbe.
Eugenio Neri – Candidato sindaco di Siena