I consiglieri chiedono trasparenza in caso di vittoria
La richiesta nasce dalla necessità di dare nuovo vigore al progetto di candidatura anche in conseguenza di una cospicua giurisprudenza internazionale che individua nella trasparenza dell’azione amministrativa la base essenziale di condivisione di progetti a rilevanza internazionale, nonchè la condizione essenziale per la loro credibilità e finanziabilità. Vogliamo evitare, precisano Neri e Giordano, che “alla senese” entri nel gergo comune come sinonimo di opaco, sottobanco. Secondo i due consiglieri per storia passata, tradizioni e cultura Siena ha tutte le condizioni per poter auspicare al titolo di Capitale della Cultura europea 2019, circostanza che conferirebbe indubbio prestigio alla città restituendole la dignità minata dalla gestione dissennata di molti suoi enti ed istituzioni a partire da 7/8 anni a questa parte.
Neri è Giordano sono, inoltre, convinti che in caso di vittoria nella competizione Siena riceverebbe indubbi benefici anche a livello di prospettive occupazionali che dovranno necessariamente tradursi in una occasione per i tutti i nostri giovani a prescindere, in modo chiaro ed inequivocabile, da vincoli di appartenenza di qualsivoglia tipologia.