Appello ai senesi ed agli "indignados"
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SIENA.
Care senesi, cari senesi,
la vera sfida per il cambiamento comincia adesso. Dopo lo storico traguardo del ballottaggio, un futuro diverso per la nostra città e i nostri figli è finalmente a portata di mano. L’entusiasmo, la buona volontà, la trasparenza, la libertà possono superare qualsiasi ostacolo. Vi hanno già detto che il vostro voto non serve, hanno cercato di scoraggiarvi a non recarvi alle urne: non ascoltateli. In un momento topico come questo, ogni cittadino può fare la sua parte per impedire che i vecchi poteri tornino a sostituire gli interessi di partito a quelli della collettività. Mandiamo a casa chi ha rovinato Siena, scegliamo il cambiamento e mettiamo alla prova chi è libero e ha un solo progetto: rilanciare la città attraverso un Movimento di unione popolare dei senesi per Siena.
“Si chiude oggi il percorso di avvicinamento ad un momento decisivo per Siena”. Eugenio Neri introduce così la conferenza stampa di chiusura della campagna elettorale in vista del ballottaggio in programma il 9 e 10 giugno. “Al secondo turno, i senesi si troveranno di fronte ad una scelta importante, ma tutto sommato semplice. La differenza tra le due possibilità è netta e inequivocabile. Da un lato la coalizione dei veleni e delle guerre intestine per il potere, prima reale preoccupazione nonostante la grave crisi che affligge la città. Dall’altra l’occasione per voltare pagina”. Il candidato a sindaco sottolinea poi tutti i punti chiave della sua proposta politica che lo differenziano dall’avversario. “Innanzitutto siamo gli unici ad aver parlato chiaro su Banca e Fondazione. Il nostro impegno per la difesa del vincolo del 4%, e contro le modifiche falsamente urgenti allo statuto della Fondazione, sono battaglie fatte per il futuro di Siena. La rimozione del vincolo del 4%, affrettata dal CDA di Mps, ha lo scopo di rendere scalabile la banca in modo da attrarre soci di cui non conosciamo il profilo. Inoltre, lo strumento delle esternalizzazioni è da cancellare, poiché utilizzato per introdurre la paura sul posto di lavoro a fronte di un risparmio del tutto irrisorio nei bilanci. Come ho già dichiarato, c’è un piano per desenesizzare la Banca. Un piano che non deve compiersi, pena la perdita della migliore arma a disposizione di Siena per uscire dalla crisi. Per quanto riguarda la Fondazione, l’organo che in questi anni si è distinto per la sua passività, ho già dichiarato che la prima azione da sindaco sarà quella di convocare Gabriello Mancini sotto la Maestà di Simone Martini per esprimergli il mio disappunto sui suoi anni ai vertici di Palazzo Sansedoni”. Banca e Fondazione, quindi, ma non solo. Eugenio Neri prosegue ricordando che “con la crisi e le fosche prospettive di Mps, la città dovrà più che mai puntare sulle sue eccellenze. Il suo petrolio verde costituito dal buon vivere, dalla sostenibilità, dalla cultura dell’accoglienza, dalla cultura della sanità e dall’unicità del tessuto ambientale. Tutte prerogative senesi che, se aperte all’iniziativa economica, potranno produrre posti di lavoro ed un indotto in grado di assorbire e rendere protagonisti i nostri giovani. Le proposte lanciate in campagna elettorale si sono concentrate anche sulle altre aree di intervento di cui Siena ha gran bisogno. Ad esempio l’Università, istituzione che ha bisogno di un rilancio di qualità in concomitanza con il risanamento dei bilanci. Ma abbiamo illustrato le nostre proposte anche per temi centrali come la casa, il centro storico, il Comune, la cultura ed il sociale. Un piano di intervento organico, che guarda la città a tutto tondo nelle sue molteplici sfaccettature”. Infine, il candidato a sindaco delle liste civiche conclude con un’analisi sugli scenari elettorali. “Il primo turno ha mostrato che molti senesi non si sono recati alle urne. Di fronte alla scelta tra due mondi così diversi, e considerato il peso che questa scelta avrà sulle sorti di Siena, astenersi significa spianare la strada alla prosecuzione del vecchio sistema. Il ballottaggio è l’opportunità per voltare pagina. Un’opportunità a portata di mano per la prima volta dopo 20 anni. Votare Neri significa voltare pagina. Votare Neri significa votare per quella forza trasversale, che ho definito «Movimento di unione popolare dei senesi», il cui fine è quello di imprimere una svolta al modo di amministrare questa città. Non c’è altra interpretazione. Chi non prende una posizione non può certo commettere errori, ma questo non significa aver agito per il bene della collettività. Ho impegnato tutto me stesso in questa campagna elettorale, per fare in modo che Siena avesse una possibilità per uscire dalla crisi. Io ho messo la mia faccia. Adesso chiedo ai senesi di mettere il voto per trasformare tutto questo in realtà”.
Appello agli “indignados” senesi
“In tutto il mondo si vedono i segni deleteri di un capitalismo finanziario che ha bruciato i frutti del lavoro, delle imprese, dell’ingegno: la speculazione contro il lavoro. In tutto il mondo contro questo fenomeno perverso è nata una rivolta, anche della sinistra alternativa, degli Indignados, degli economisti e degli intellettuali progressisti. A Siena la declinazione locale di questa finanza totalitaria si esprime con l’arroganza di chi vuole infrangere un legame secolare tra la città e la sua banca: è contro questo che mi batto e contro il partito in “franchising” che rappresenta questa visione scellerata”. E’ un messaggio chiaro quello che parte da Eugenio Neri, candidato sindaco di liste e movimenti civici, in vista del ballottaggio del 9 e 10 giugno e diretto a quanti a Siena sono “indignati” contro per la situazione in cui è stata ridotta la città dalla speculazione finanziaria.
Da qui Eugenio Neri rilancia il suo appello: “Questa è una battaglia che va al di là di quella per l’elezione a sindaco – spiega il candidato sindaco – Purtroppo devo prendere atto che in passato a Siena essere ‘indignado’ si è tradotto in molti casi in astenuto. Domenica e lunedì finalmente il cambiamento è a portata di mano: stavolta non ci sono scuse per voltare pagina, insieme”.