SIENA. Da l'Associzione per la Sinistra riceviamo e pubblichiamo.
"La crisi che stiamo vivendo segna un vero spartiacque: il capitalismo del libero mercato senza regole ha fallito, il modello finanziario che ha dominato lo sviluppo dell'economia mondiale negli ultimi tre decenni svela oggi tutti i suoi limiti e le sue iniquità. E' una crisi che travolge un intero sistema di pensiero, ma che rischia di essere pagata, in assenza di politiche efficaci, solo dai soggetti deboli della società in ogni parte del mondo.
La crisi della politica che contemporaneamente scuote il nostro paese, anche in rapporto al manifestarsi di una nuova questione morale, ci pone dinanzi ad un problema di rappresentatività delle istituzioni, di credibilità delle stesse, di sfiducia nei confronti della politica tutta. L’assenza di una forza politica della sinistra, propositiva, forte e partecipata rende difficile ogni prospettiva di cambiamento.
Per questi motivi vi è la necessità oggi, di attivare un percorso inclusivo e dinamico, teso a costituire una soggettività, una sinistra nuova, capace di un’idea, di un progetto di società, e assieme di attribuire un nuovo senso alle parole:
– una sinistra che indaghi il tempo presente e provi a costruire un'alternativa a questo modello di sviluppo, che riesca finalmente a mescolare i segni e i semi di più culture politiche per farne un linguaggio diverso, un diverso sguardo sulle cose di questo tempo e di questo mondo.
– una sinistra che guardi all’Europa come luogo fondamentale del proprio agire e di costruzione di un’alternativa a questo tipo di globalizzazione.
– una sinistra che affronti il dramma della precarietà, del lavoro e dell'esistenza, che entri nel vivo della problematica ambientale, che faccia di essa il proprio orizzonte politico e di sviluppo economico e sociale.
– una sinistra che difenda il valore del “comune”, il valore “pubblico” della conoscenza, della scuola e dei servizi sociali e civili.
– una sinistra che voglia battersi per una politica di pace, non solo come ripudio della guerra, ma anche come quotidiana costruzione della cultura della non violenza e della cooperazione come alternativa alla competizione.
-una sinistra che porti avanti coerentemente la politica del rinnovamento, che riconosca le responsabilità del ceto politico, che provi ad innovare oltre che i linguaggi, le forme di declinazione della pratica politica: in altre parole uno spazio di partecipazione, aperto e fruibile, di ricerca e di responsabilità condivise.
– una sinistra che assuma la questione morale come elemento centrale di garanzia dell’autonomia della politica, per colmare il distacco profondo che la separa dai cittadini. Partiti politici privi di grandi ideali e forte controllo democratico interno sono destinati a diventare delle scatole occupate da lobby economiche ed affaristiche.
Cambiare il nostro paese è possibile, ma occorre il coraggio di praticare questa speranza, di farla incontrare con una politica che sappia cambiare anche se stessa per tradurre la speranza in realtà.
Non è un percorso facile, ne siamo perfettamente coscienti: lavorare da subito ad una fase costituente della sinistra italiana significa anche spezzare una condizione di marginalità – politica e persino democratica – e a scongiurare la deriva “bipartitista” , avviando una riforma delle pratiche politiche novecentesche.
L’obiettivo è quello di lavorare a un nuovo soggetto politico della sinistra italiana degli anni ‘2000 attraverso un processo che deve segnare concreti elementi di novità: non dunque un ritorno identitario verso il passato e non la sommatoria di ceti politici, bensì un percorso democratico, partecipativo, inclusivo. Sappiamo che per farlo avremo bisogno di tutti coloro che sono interessati alla nuova sinistra, e del tempo, quel tempo dove si sviluppa la ricerca di altri linguaggi, la produzione di nuova cultura politica. Una sinistra che sia forza autonoma – sul piano culturale, politico, organizzativo – non può prescindere da ciò.
Ma il nostro tempo è qui e comincia adesso: crediamo che sia indispensabile cominciare a camminare assieme.
I primi firmatari dell’associazione Per la Sinistra e tutti coloro che vorranno partecipare si danno appuntamento per giovedì 5 febbraio alle ore 21 in via Nino Bixio 35 (0577 /271161 – 0577/270389)".
"La crisi che stiamo vivendo segna un vero spartiacque: il capitalismo del libero mercato senza regole ha fallito, il modello finanziario che ha dominato lo sviluppo dell'economia mondiale negli ultimi tre decenni svela oggi tutti i suoi limiti e le sue iniquità. E' una crisi che travolge un intero sistema di pensiero, ma che rischia di essere pagata, in assenza di politiche efficaci, solo dai soggetti deboli della società in ogni parte del mondo.
La crisi della politica che contemporaneamente scuote il nostro paese, anche in rapporto al manifestarsi di una nuova questione morale, ci pone dinanzi ad un problema di rappresentatività delle istituzioni, di credibilità delle stesse, di sfiducia nei confronti della politica tutta. L’assenza di una forza politica della sinistra, propositiva, forte e partecipata rende difficile ogni prospettiva di cambiamento.
Per questi motivi vi è la necessità oggi, di attivare un percorso inclusivo e dinamico, teso a costituire una soggettività, una sinistra nuova, capace di un’idea, di un progetto di società, e assieme di attribuire un nuovo senso alle parole:
– una sinistra che indaghi il tempo presente e provi a costruire un'alternativa a questo modello di sviluppo, che riesca finalmente a mescolare i segni e i semi di più culture politiche per farne un linguaggio diverso, un diverso sguardo sulle cose di questo tempo e di questo mondo.
– una sinistra che guardi all’Europa come luogo fondamentale del proprio agire e di costruzione di un’alternativa a questo tipo di globalizzazione.
– una sinistra che affronti il dramma della precarietà, del lavoro e dell'esistenza, che entri nel vivo della problematica ambientale, che faccia di essa il proprio orizzonte politico e di sviluppo economico e sociale.
– una sinistra che difenda il valore del “comune”, il valore “pubblico” della conoscenza, della scuola e dei servizi sociali e civili.
– una sinistra che voglia battersi per una politica di pace, non solo come ripudio della guerra, ma anche come quotidiana costruzione della cultura della non violenza e della cooperazione come alternativa alla competizione.
-una sinistra che porti avanti coerentemente la politica del rinnovamento, che riconosca le responsabilità del ceto politico, che provi ad innovare oltre che i linguaggi, le forme di declinazione della pratica politica: in altre parole uno spazio di partecipazione, aperto e fruibile, di ricerca e di responsabilità condivise.
– una sinistra che assuma la questione morale come elemento centrale di garanzia dell’autonomia della politica, per colmare il distacco profondo che la separa dai cittadini. Partiti politici privi di grandi ideali e forte controllo democratico interno sono destinati a diventare delle scatole occupate da lobby economiche ed affaristiche.
Cambiare il nostro paese è possibile, ma occorre il coraggio di praticare questa speranza, di farla incontrare con una politica che sappia cambiare anche se stessa per tradurre la speranza in realtà.
Non è un percorso facile, ne siamo perfettamente coscienti: lavorare da subito ad una fase costituente della sinistra italiana significa anche spezzare una condizione di marginalità – politica e persino democratica – e a scongiurare la deriva “bipartitista” , avviando una riforma delle pratiche politiche novecentesche.
L’obiettivo è quello di lavorare a un nuovo soggetto politico della sinistra italiana degli anni ‘2000 attraverso un processo che deve segnare concreti elementi di novità: non dunque un ritorno identitario verso il passato e non la sommatoria di ceti politici, bensì un percorso democratico, partecipativo, inclusivo. Sappiamo che per farlo avremo bisogno di tutti coloro che sono interessati alla nuova sinistra, e del tempo, quel tempo dove si sviluppa la ricerca di altri linguaggi, la produzione di nuova cultura politica. Una sinistra che sia forza autonoma – sul piano culturale, politico, organizzativo – non può prescindere da ciò.
Ma il nostro tempo è qui e comincia adesso: crediamo che sia indispensabile cominciare a camminare assieme.
I primi firmatari dell’associazione Per la Sinistra e tutti coloro che vorranno partecipare si danno appuntamento per giovedì 5 febbraio alle ore 21 in via Nino Bixio 35 (0577 /271161 – 0577/270389)".