Azzariti: "Non è un plebiscito su Renzi. In gioco c'è la democrazia"
SIENA. Gaetano Azzariti è professore ordinario di “Diritto costituzionale” presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Sabato prossimo (5 marzo) sarà a Siena a Palazzo Patrizi in via di Città, alle ore 17,00 per presenziare l’assemblea costituente del COORDINAMENTO SENESE DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE, il comitato che a livello provinciale sarà referente e riferimento per le due campagne referendarie. La prima è per il NO alle variazioni costituzionali apportate alla nostra costituzione dal governo Renzi-Boschi.
Secondo Azzariti: “Bisogna in tutti i modi evitare di farsi trascinare nella rissa mediatica a base di slogan per concentrarsi sulle effettive ragioni di contrasto. Il primo punto riguarda la crisi della rappresentanza: la riforma e la nuova legge elettorale cercano di definire una democrazia senza popolo. Questa tendenza va contrastata proponendo un rilancio della rappresentanza politica: senza popolo non si governa democraticamente. L’altro elemento di crisi riguarda il sistema parlamentare. Il dibattito di questa riforma è stato dominato dalle tecnicalità del bicameralismo perfetto, perdendo di vista la crisi in cui versa il Parlamento. Io credo che sarebbe necessario riformare le istituzioni per dare più potere al Parlamento e meno al governo: l’opposto di quanto la maggioranza sostiene ora. I veri conservatori sono coloro che sono al governo: la riforma Boschi è in stretta linea di continuità con il ventennio precedente, caratterizzato dalla conservazione”.
La seconda campagna è per contrastare attraverso un altro referendum, dove si chiederà di votare SI per l’abrogazione della legge elettorale, la cosiddetta Italicum.
Azzariti sintetizza così i punti davvero critici dell’Italicum: “Sono quattro i pilastri d’argilla della legge: il premio attribuito anche a una lista dalla scarsissima rappresentanza reale; i capilista che per i partiti piccoli e medi riguarderà il 100% degli eletti; le pluricandidature che rimetteranno nelle mani del partito la scelta dell’eletto; la diversità delle norme tra Camera e Senato che introduce non tanto una semplice differenza, quanto un’assoluta irrazionalità del sistema”.
Invitiamo tutti ad intervenire a questa importantissima iniziativa per approfondire i temi dei due referendum.
COORDINAMENTO SENESE DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE