SIENA. “Siena vota sì” è il nome del primo comitato per il referendum sulla riforma costituzionale che nascerà a Siena e provincia. Primo appuntamento dopo la formale costituzione, una iniziativa pubblica con Stefania Saccardi, assessore regionale alla sanità, sociale e sport. “Abolire il Senato, meno costi della politica e più controllo dei cittadini – dichiara Riccardo Burresi, tra i promotori del comitato – sono alcuni dei risultati che otterremo dopo avremo vinto il referendum. Solo qualche giorno fa ero a Firenze con Matteo Renzi e il Capo del Governo ci ha chiesto un impegno per fare 10.000 comitati in tutta Italia. In Toscana si punta a quota 500. A Siena siamo già pronti a fare la nostra parte – incalza Burresi – perché dopo decenni di immobilismo adesso è il tempo di cambiare. Finalmente, questo sarà il primo comitato fatto soltanto da cittadini. Abbiamo unito il meglio della società senese, quella che lavora duro per dare un futuro alle persone che ama, quella che ha sofferto in questi anni di crisi ma non ha mollato, quella che ama le terre di Siena e crede che il domani si costruisce insieme, senza assurdi litigi ma con unità e umiltà. La sfida che abbiamo davanti è ambiziosa: dopo decenni dove la vecchia politica ha parlato di voler cambiare la Costituzione, inutili commissioni parlamentari e tanti soldi pubblici buttati via, oggi abbiamo la possibilità di migliorare la carta costituzionale con l’abolizione di 315 Senatori per ridurre i costi della politica, con la cancellazione del bicameralismo perfetto per avere leggi migliori e con più partecipazione dei cittadini nelle scelte. E’ una riforma epocale e una opportunità che non possiamo perdere. Ma la nostra sfida non si ferma al referendum. Anche a Siena c’è bisogno del coraggio di cambiare davvero – indica Burresi – per dare futuro ad una comunità in crisi. Da anni viviamo il dramma del lavoro che manca, delle imprese che chiudono, dei giovani che sono costretti ad andarsene. Corruzione, pressione fiscale fuori controllo e burocrazia uccidono il nostro futuro. A Siena – avverte Burresi – senza un urgente cambiamento concreto e una classe dirigente all’altezza, rischiamo di perdere tutto”.