Il candidato di "Io amo Siena" ne chiede il motivo
SIENA. “Quasi 67 euro in più degli altri Comuni capoluogo della Toscana: mi chiedo cosa giustifichi questa pressione esorbitante sui cittadini da parte della politica”. È quanto afferma Alessandro Nannini, candidato sindaco della lista civica “Io Amo Siena”, commentando i dati resi noti dalla Uil Toscana in merito al costo pro capite per il funzionamento delle giunte e dei consigli comunali dei Comuni capoluogo di Provincia della Toscana.
“Ad ogni senese il funzionamento della giunta e del Consiglio comunale costa 101,94 euro pro capite, a fronte dei 45,09 euro di Pisa – la seconda città più “cara” della regione – e dei soli 27,26 euro di Livorno. Il costo totale del Comune ammonta a 5,555.559 euro, secondo solo a Firenze e Prato: occorre intervenire immediatamente per ridurre questa pressione ingiustificata ed opprimente per i cittadini ed uniformare i costi del Comune di Siena a quelli dei municipi più virtuosi della Toscana e del resto del Paese. Non si tratta di “anti politica” o di demagogia, ma nel 2011 è impensabile non perseguire una gestione economica virtuosa dell’ente locale e continuare a vessare la cittadinanza con questo genere di costi assurdi, che finiscono poi per consolidare nella popolazione la convinzione che quella politica sia una casta dorata e intoccabile. Agire su questo aspetto deve essere una priorità per il prossimo sindaco e costituirà un impegno che assumo sin d’ora con i cittadini di Siena – conclude Nannini – insieme ad un accurato esame delle aliquote della fiscalità municipale che dovranno, se sarà possibile, essere riviste al ribasso”.
“Ad ogni senese il funzionamento della giunta e del Consiglio comunale costa 101,94 euro pro capite, a fronte dei 45,09 euro di Pisa – la seconda città più “cara” della regione – e dei soli 27,26 euro di Livorno. Il costo totale del Comune ammonta a 5,555.559 euro, secondo solo a Firenze e Prato: occorre intervenire immediatamente per ridurre questa pressione ingiustificata ed opprimente per i cittadini ed uniformare i costi del Comune di Siena a quelli dei municipi più virtuosi della Toscana e del resto del Paese. Non si tratta di “anti politica” o di demagogia, ma nel 2011 è impensabile non perseguire una gestione economica virtuosa dell’ente locale e continuare a vessare la cittadinanza con questo genere di costi assurdi, che finiscono poi per consolidare nella popolazione la convinzione che quella politica sia una casta dorata e intoccabile. Agire su questo aspetto deve essere una priorità per il prossimo sindaco e costituirà un impegno che assumo sin d’ora con i cittadini di Siena – conclude Nannini – insieme ad un accurato esame delle aliquote della fiscalità municipale che dovranno, se sarà possibile, essere riviste al ribasso”.