Il candidato che sostiene De Mossi dichiara "un profondo malessere"
SIENA. Varie sono le motivazioni che mi hanno spinto a candidarmi a fianco di Luigi De Mossi, ma quella decisiva ha a che fare con la mia professione. Da molti anni, infatti, lavoro nel ramo del commercio e mai come in quest’ultimo periodo, peraltro piuttosto lungo, le attività commerciali sono in grande sofferenza. Un riflesso, di certo, dello stato in cui versa la nostra amata città. Il mio impegno diretto, il mettermi in gioco in prima persona nasce quindi da un profondo malessere; ogni giorno, proprio per il tipo di lavoro che svolgo, osservo Siena e ciò che vedo mi lascia l’amaro in bocca: nessuna pianificazione, nessun aiuto per la mia categoria; molti colleghi e colleghe non riescono a sostenere i pagamenti e a vivere e lavorare serenamente. Pochi, anzi pochissimi i clienti, situazione aggravata dalla presenza, chiaramente dettata anche dalla modernità del mercato, del business online e della vendita tramite sistemi di e-commerce. Io mi reputo fortunato perché ho alle spalle una famiglia che mi aiuta e che mi sostiene, ma non tutti hanno questa fortuna e non è comunque una soluzione. Chi ha finora amministrato Siena non ha mai ascoltato le richieste di noi commercianti, figuriamoci i suggerimenti o le critiche al fine di apportare modifiche ad un sistema che invece di agevolare noi, e di conseguenza la città, ci ha distrutto nel profondo. È ora di dire basta e di agire per costruire un nuovo presente e un futuro luminoso. Da sempre odio le lamentale: se qualcosa non funziona, bisogna cercare di impegnarsi al massimo per cambiarla. Siena, in passato, ha avuto grandi opportunità eppure le scelte fatte dalle vecchie amministrazioni non hanno portato una prospettiva di benessere a lungo termine per la sua popolazione: sono state scelte egoistiche ed è giunto il momento di un cambio di mentalità. I miracoli non accadono: chiudono le attività commerciali storiche così come le più giovani ed è un trend che bisogna fermare. Essere competitivi sul mercato implica innanzitutto ascoltare chi questo mercato lo vive ogni giorno, capire i punti di forza dei vari settori, valorizzarli, presentarsi forti non solo a livello locale, ma anche internazionale e collegare i rami di attività in modo da incrementare sul serio il lavoro e ciò che ne consegue. Dall’ascolto del territorio al suo rilancio. Io sono pronto e sono certo che molti senesi, miei concittadini, lo saranno con me. Voltiamo pagina è un’occasione, non uno slogan.
Luca Muzzi