La politica condiziona i mercati e l'economia reale non ci sta al gioco
di Red
SIENA. “Parigi, abbiamo un problema!”. La navicella spaziale di Moody’s ha lanciato un sos che nessuno può ignorare, anche se tutti preferirebbero. Arrivando dopo i mercati, l’agenzia di rating, con la minaccia di declassare la tripla A, prende atto della situazione reale in Francia. Sarkozy, come un certo Berlusconi in Italia, ha creato un saldo di finanza pubblica basato su ipotesi di crescita troppo ottimistiche. E, come successo per il Belpaese, nessun operatore di borsa ci ha creduto. Quindi nel probabile caso di crescita zero (quello che la lettera della Bce a Tremonti avrebbe voluto evitare per noi, tanto per esser chiari) i problemi francesi si moltiplicherebbero esponenzialmente e addio obiettivo di deficit/Pil al 3% nel 2013. Certo il continuo tergiversare del governo italiano sull’approvazione di un decreto sviluppo serio e convincente, ripetendo il solito ritornello che “non ci sono quattrini” quando poi il bilancio dello Stato italiano è fatto di molti miliardi di euro, non aiuta. Quindi perché meravigliarsi quando diciamo che sono i politici a influenzare negativamente i mercati con le loro parole e i loro comportamenti non appropriati? La borsa, in questo martedì, ha galleggiato chiudendo senza troppi scossoni a +0,35%, con i principali bancari positivi, tranne MPS. Il titolo di Rocca Salimbeni ha chiuso si dice “in controtendenza” con -1,19% a euro 0,3907. Indicazioni apparentemente senza motivi validi. Poi, vedi caso, Standard & Poor’s, a mercati chiusi, esce con un report che rivede al ribasso il giudizio sul titolo Monte dei Paschi di Siena portandolo da A- a BBB+. Le cause per S&P: mancanza di crescita economica del paese e aumento dei costi di finanziamento dell’istituto di credito. Qualche analista indipendente aggiunge crediti deteriorati in aumento incontrollabile, guida dell’istituto bancario assolutamente inadeguata a comprendere la situazione e ad agire, sicuramente distratta da altro al massimo livello. In serata è stato raggiunto un accordo nell’Unione Europea per vietare le vendite allo scoperto dei Cds sul debito emesso dai governi. I ribassisti dovranno chiudere posizioni, naturalmente, e allo stesso tempo Merkel e Sarkozy guadagneranno giorni preziosi prima di dover, con le spalle finalmente al muro, prendere qualche decisione importante. Ah, l’influenza della politica sui mercati, come dicevamo!
Intanto la cinquina del Manifesto delle Imprese capitanata da Marcegaglia e Mussari riprende la penna in mano per scrivere al governo: ”Il tempo è scaduto: la situazione è sempre più difficile, la fiducia nei confronti dell’Italia sta velocemente diminuendo”. I toni si alzano, segnando il distacco definitivo di Mussari dal ministro dell’Economia Tremonti, per molti anni ossequiato fino ad ottenere la poltrona dell’Abi. Toni dunque di denuncia: “nessuna reazione concreta è seguita da parte del Governo e nessun dialogo è stato aperto”. Continuano i crolli in borsa e lo spread con il Bund tedesco si allunga sempre di più? “Il ritardo che stiamo accumulando sul fronte del rilancio della crescita e della credibilità sta costando moltissimo in termini di occupazione, risparmi delle famiglie e valore delle imprese” chiosano duramente i 5 presidenti. Non c’è tempo per rilassarsi: più dell’associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita contestata a Denis Verdini e altri per le vicende del Credito Cooperativo Fiorentino (dove pare che a vario titolo siano implicate persone afferenti la nostra città), fa rumore l’indagine su Alessandro Profumo, ex amministratore delegato di Unicredit, compreso il sequestro di 245 milioni di euro alla banca milanese, proprio quando il manager sembrava in procinto di cominciare una nuova carriera politica, dopo una vita in banca. C’è qualcuno a Siena che, essendosi avviato sulla stessa strada, tocca ferro? Vedremo se ci saranno conseguenze in Borsa per il titolo di Piazza Cordusio. La giornata si chiude col rialzo di Wall Street che vale +1,58% del Dow Jones, grazie ai dati macroeconomici della giornata. Domani si ricomincia.