SIENA. Il presidente della Banca Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, ha partecipato a Milano al convegno sul tema "Global economic perspectives" e nel suo intervento ha dichiarato che l'attuale crisi economico-finanziaria ha "dimensioni gigantesche ed è anche per questo che trovo giusto l’idea che vi sia un intervento pubblico".
Mussari ha anche sottolineato che la crescita che, dal 2001 al 2008, ha caratterizzato "alcuni Paesi, Stati Uniti in primis", era fondata "su una leva finanziaria insostenibile". In questo contesto, "le autorità di vigilanza – ha poi aggiunto Mussari nel corso dell’incontro organizzato dall’Advantage Financial a palazzo Nezzanotte – hanno costruito un modello di sviluppo non sostenibile di cui i banchieri sono stati ben retribuiti killer".
Il presidente di Banca Mps ha, quindi, rilevato che per uscire dalla crisi bisogna "ricominciare a considerare la produzione di ricchezza una cosa molto seria che non ammette salti temporali e che deriva dalla fatica, dal genio, dall’impegno che l’uomo può mettere nell’esercizio delle proprie attività". E dice: "è come un rischio, finisce non se lo distribuisco o lo sminuzzo ma, solo quando, chi ha ricevuto dei soldi ce li restituisce".
Citando ad esempio i mutui subprime, Giuseppe Mussari ha anhe affermato: "il mondo non va in crisi per 2 miliardi di dollari ma per quanto ci abbiamo moltiplicato soprà". Ha quindi rivolto un invito ad "un esame di coscienza" e a "nuove regole che considerino in maniera più profonda il senso del limite che dovrebbe orientare ogni attività umana".
Mussari ha anche sottolineato che la crescita che, dal 2001 al 2008, ha caratterizzato "alcuni Paesi, Stati Uniti in primis", era fondata "su una leva finanziaria insostenibile". In questo contesto, "le autorità di vigilanza – ha poi aggiunto Mussari nel corso dell’incontro organizzato dall’Advantage Financial a palazzo Nezzanotte – hanno costruito un modello di sviluppo non sostenibile di cui i banchieri sono stati ben retribuiti killer".
Il presidente di Banca Mps ha, quindi, rilevato che per uscire dalla crisi bisogna "ricominciare a considerare la produzione di ricchezza una cosa molto seria che non ammette salti temporali e che deriva dalla fatica, dal genio, dall’impegno che l’uomo può mettere nell’esercizio delle proprie attività". E dice: "è come un rischio, finisce non se lo distribuisco o lo sminuzzo ma, solo quando, chi ha ricevuto dei soldi ce li restituisce".
Citando ad esempio i mutui subprime, Giuseppe Mussari ha anhe affermato: "il mondo non va in crisi per 2 miliardi di dollari ma per quanto ci abbiamo moltiplicato soprà". Ha quindi rivolto un invito ad "un esame di coscienza" e a "nuove regole che considerino in maniera più profonda il senso del limite che dovrebbe orientare ogni attività umana".